| Dott. Luigi Pagano |
Le sue stesse parole per una prima fotografia.
Il dott. Pagano è oggi Provveditore regionale per gli Istituti penitenziari della Lombardia. E' stato direttore del carcere di San Vittore per 15 anni, dove ha visto nascere il Gruppo della Trasgressione. Senza di lui alla direzione di San Vittore, difficilmente il gruppo avrebbe potuto disporre degli spazi in cui ha mosso i primi passi e di questo gli siamo grati.
Stimatissimo dai detenuti e dal personale, ha partecipato a diversi convegni promossi dal gruppo, sia fuori che dentro il carcere (fra i quali quello sulla sfida) e ha rilasciato un paio di interviste sulla sfida, sulla punizione.
Una delle sue affermazioni ricorrenti: "la giustizia retributiva non è, non può essere (né potrà mai chiamarsi) giusta se prima non è giusta quella distributiva".
E, a proposito del trattamento…
Sulla questione «carcere in città o fuori» io manterrei una posizione pragmatica, non farei delle battaglie ideologiche. Utopisticamente spero in una società senza carceri, ma se il carcere c'è, che funzioni. Questo significa non soltanto fare in modo che i detenuti non scappino, ma che il carcere sia rispondente all'articolo 27 della Costituzione, che ci sia quindi una pena dignitosa per la persona cui si sottrae la libertà.
Penso a un carcere importante come servizio sociale. Non un carcere fine a se stesso, che quindi si può dimenticare spostandolo in periferia. Lo si può spostare per motivi funzionali, tenendo presente comunque che la sicurezza non è data dalla carcerazione in sé. La mafia, per esempio, per molto tempo è riuscita a regolare i suoi affari anche dal carcere.
Il vero momento della sicurezza non è durante, ma dopo il carcere. Il punto cruciale è riuscire a togliere la pericolosità al detenuto in modo che non commetta più reati. Per togliere la pericolosità bisogna agire su quegli interventi di natura trattamentale che non sono un optional del detenuto, ma un interesse della società. Se facciamo trascorrere il periodo di detenzione senza operare alcunché e senza offrire un'altra strada al detenuto, facciamo male a lui e buttiamo soldi dalla finestra (interlocutori privilegiati Dino Duchini e i magistrati di sorveglianza).
Da un'intervista di Cinzia Polino, su il Manifesto, 17-08-2004. L'intervista è presente sulle pagine de ildue.it
I suoi interventi al convegno sono previsti soprattutto in occasione del confronto fra le figure istituzionali che avrà luogo nella seconda parte della mattinata e, soprattutto, nella prima parte del pomeriggio.