Ringraziamenti dopo l'incontro

 

Angelo Aparo

01-07-2005  

Una delle caratteristiche più rassicuranti del gruppo della trasgressione è che non ha alcun potere. Non abbiamo merce di scambio, non possiamo ricambiare favori. Tutto quello che ci viene dato è dovuto solo alla stima che ognuno può scegliere di accordarci, dopo aver partecipato ai nostri incontri o dopo essersi fatto un'idea del nostro lavoro sul sito.

Il nostro ringraziamento è limpido quanto la consapevolezza di non potere offrire in cambio nient’altro che impegno sui nostri obiettivi e lealtà verso chi ci aiuta a coltivarli.

Un limpido grazie al dott. Angelo Menegatti che ha accordato fiducia al nostro lavoro e ci ha ospitato in una sede tanto responsabilizzante e alla sig.ra Francesca Tristani che ci ha accudito nei preparativi.

Grazie a Mariella Tirelli che, oltre all'impegno abituale col gruppo, ha coordinato la ricerca svolta dai suoi studenti sulla pena nelle diverse civiltà.

Grazie alle persone che da anni conosco come campioni di autenticità, responsabilità, semplicità: grazie a Giovanna Fratantonio, a Gloria Manzelli, a Guido Bertagna, a Francesco Cajani.

Grazie alle persone che sanno rendere avvincente la conoscenza: grazie a Giulia Fonti Bellati, a Enzo Funari, a Giorgio Marinucci, a Walter Vannini.

Grazie alla gentile Claudia Mazzucato.

Grazie a Luigi Pagano che, pur non essendo stato presente, ha dato a questo lavoro sulla punizione il contributo più grande, rilasciando un'intervista tanto intensa da triplicare la motivazione del'intero gruppo al lavoro e tanto ricca da averci permesso di organizzare il dibattito proprio sulle orme delle sue risposte.

Grazie ai magistrati di sorveglianza che hanno potuto e voluto concedere ad alcuni dei membri del gruppo, detenuti a San Vittore e a Bollate, l’autorizzazione a partecipare al convegno: Enzo Martino, Armando Xifaj, Massimo Battarin, Dino Duchini non hanno avuto solo un permesso per vivere un evento di grandissima importanza per il gruppo, ma anche un rassicurante e propulsivo incoraggiamento ad andare avanti sulla strada intrapresa. Grazie al Presidente Vicario del Tribunale di Sorveglianza che, avendoci avvertito della sua sopraggiunta difficoltà a presenziare, ci induce a sperare che lo si possa invitare in una prossima occasione, magari ad un incontro del gruppo in carcere.

Grazie a tutte le persone che per una giornata hanno indirizzato verso di noi la loro curiosità e la loro libertà dagli stereotipi.

 

 

Perché cerchiamo alleati e per quali obiettivi?

All’apertura della giornata, lo ha sottolineato il dott. Menegatti, citando una frase che ci è cara: Studiare insieme con chi commette reati fa evolvere il rapporto fra società e devianza più di quanto si possa ottenere studiando chi sconta la pena in carcere.

Tutti i protagonisti della tavola rotonda, nonostante le diverse competenze e le diverse esperienze, sono stati concordi nell’affermare che l’unico obiettivo possibile di una punizione attenta a non aggiungere danno al danno, è stimolare nella persona punita un accrescimento della coscienza di sé e una relazione più responsabile con gli altri, e che questo è possibile solo se chi punisce e chi è punito non si dimenticano l’uno dell’altro fino a sostituirne il ricordo col fantasma del proprio rancore.