| Faber, Amico fragile |
Angelo Aparo |
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Dal porto di Genova al lungomare di Bahia in Brasile, attraverso i vicoli della Città vecchia, Fabrizio de André passeggia, orfano volontario delle tradizionali e confortanti verità assolute: una bambina e una puttana vivono entrambe in Via del Campo, tanto vicine l'una all'altra da far germogliare fiori, illusioni e speranze d'amore in chi va a trovarle | Via del Campo c'è una bambina con le labbra color rugiada gli occhi grigi come la strada nascon fiori dove cammina. Via del Campo c'è una puttana |
In viaggio con un bagaglio di domande, rimescola le categorie del bene e del male, fino a farne emergere ruoli imprevisti: le puttane insegnano e i professori vanno a lezione. I suoi personaggi appaiono ricchi di una fragilità che ce li rende cari, capaci di coinvolgerci e di indurci a cercarli fra i vicoli della Città vecchia. | Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere per dimenticare d'esser stati presi per il sedere ci sarà allegria anche in agonia col vino forte porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte Ma se capirai, se li cercherai fino in fondo Se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo |
In ogni debole che incontra lungo il cammino, indovina un desiderio, un'aspirazione ad ampliare il suo orizzonte, la voglia di inseguire un'illusione, che lo svincoli dalla passività e dalla rassegnazione. Ne è un esempio Princesa | Nel dormiveglia della corriera e allora il bisturi per seni e fianchi |
A volte si sofferma sgomento a costatare l'incapacità degli uomini di superare gli schemi che li opprimono, che alimentano il dolore collettivo e individuale, ma privo delle verità morali celebrate, si trattiene dal giudicare. Non lo fa nemmeno con quei marinai di foresta che gli avevano consentito di vivere l'esperienza del carcere "da privatista": Franziska. | Marinaio di foresta senza sonno e senza canzoni senza una conchiglia da portare o una rete d'illusioni. Tu bandito senza luna, senza stelle e senza fortuna questa notte dormirai col suo rosario stretto intorno al tuo fucile. |
Nella Guerra di Piero, il soldato che non fa caso a quanto sia triste "crepare di maggio", non viene giudicato per la sua scelta, ma commiserato per l'incapacità di incontrare gli occhi di Piero, che lo ha risparmiato. | E mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura ed imbracciata l'artiglieria, non ti ricambia la cortesia. |
La stessa desolata amarezza avvertiamo in Disamistade, per gli antagonisti di annose faide. | Due famiglie disarmate di sangue si schierano a resa e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà |
Ma il giudizio veramente tagliente Fabrizio De André lo emette, con Amico fragile solo verso coloro che dietro il loro giudizio si schermano | E poi sospeso tra i vostri Come sta |
A volte, come in Geordie, si limita a evidenziare la sproporzione fra il gesto trasgressivo del debole e la risposta impietosa del potente; | Impiccheranno Geordie Rubò sei cervi nel parco del re |
ma nell'amarezza e nel rancore di Un giudice coglie come i tratti della arroganza e della fragilità convivano in un'unica persona | è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva. Vostro Onore |
Di solito, evidenzia la sterilità di chi si nasconde e si perde dietro la propria forza e la capacità di lasciarsi toccare dalla vita da parte di chi ne viene emarginato. Mentre il potente vincitore Carlo Martello esce sconfitto dal contenzioso con la dama, | Veloce lo arpiona la pulzella Repente la parcella presenta al suo Signor Deh! Proprio perché voi siete il Sire fan cinquemila lire, è un prezzo di favor" |
nella Ballata dell'amore cieco, un uomo, succube della donna amata, supera felice l'estrema prova della morte. | Morir contento e innamorato quando a lei nulla era restato non il suo amore non il suo bene ma solo il sangue secco delle sue vene |
Proponendoci ora la ricchezza degli emarginati, ora la miseria umana dei grandi, De André cerca di pareggiare i conti, come in Khorakhané, valorizzando la vita degli umili. | E se questo vuol dire rubare questo filo di pane tra miseria e fortuna allo specchio di questa kampina ai miei occhi limpidi come un addio lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio |
Ma l'imperfezione, per De André, non è solo un tratto irrinunciabile dell'uomo cui concedere pietà; né la miseria, solo un effetto dei contrasti sociali. I suoi personaggi, tutti umanamente impastati di bene e di male, di mediocrità e di grandezza, frequentano l'essenza del vivere proprio fra le pieghe della loro imperfezione e della loro fatica. Accade ogni giorno fra le mulattiere di Creuza de ma; | E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli |
Accade, in Ho visto Nina volare, a mille operai sconosciuti, pescatori, api laboriose che sognano di volare per brevi istanti al di là della fatica quotidiana; | Mastica e sputa |
vive un'onirica e tumultuosa felicità la moglie di Anselmo, assecondata in Dolcenera da un incontenibile alluvione che la ripaga di una mancanza senza tempo. | così fu quell'amore dal mancato finale così splendido e vero da potervi ingannare |
Assai più tetra è la condizione di chi viene schiacciato e ottuso proprio da ciò che non gli manca e che pure, come in Quello che non ho, lo tormenta. | Quello che non ho è una camicia bianca quello che non ho è un segreto in banca quello che non ho sono le tue pistole per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole |
Privatosi per sua scelta del Dio che provvede a riequilibrare quello che la storia umana separa e squilibra, invita l'uomo a cercare frammenti della sua umanità anche nella mediocrità di una Pittima, | io sono una pittima rispettata |
o nel gesto estremo della Ballata del Miché, ultima dedica alla donna, ultima, perdente sfida contro le inviolabili porte del carcere | Lo avevan perciò condannato |
Ma incredulo, di fronte all'idea che possa esistere una legge che non preveda la comprensione, rivolge a Dio una Preghiera in gennaio per accogliere anche chi ha trasgredito alle Sue leggi, togliendosi la vita | Quando attraverserà |
De André invita l'uomo a respirare la vita anche e soprattutto nelle sue scorie, in quelle imperfezioni che impediscono l'appagamento di un ordine integrato, ma che consentono a volte una disobbedienza vitale. E rivolgendo ancora a Dio una Smisurata preghiera, invita gli uomini investire il meglio di sé nella tolleranza verso chi, liberatosi dall'anestesia dell'ordine, viola gli schemi che celebrano il nulla per garantire potere e impunità. | per chi viaggia in direzione ostinata e contraria |
Uno strano e intenso rapporto quello di De André con la religione! Il Dio di cui parla viene continuamente invitato a presentarsi come uomo, forse l'unico modo in cui De André trova possibile e desiderabile l'incontro. L'intero album La buona novella ne è una testimonianza.
Ma già prima, in Si chiamava Gesù, era stato raccontato come un uomo fra gli uomini quel Cristo che, pur senza riuscire a togliere il male dalla terra, aveva accettato lacrime e spine e, soprattutto | Per me sei figlio, vita morente,
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Ma per De André, non è da meno dell'amore e del sacrificio divino l'ospitalità con cui Il pescatore sorride, dopo avere offerto all'assassino quel vino e quel pane che tanto rilievo hanno nella liturgia cristiana. | Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno |
Contesta i comandamenti a uno a uno con Il testamento di Tito, ma propone, per ognuno di essi, un suo personale, terreno e schiettamente imperfetto modo di appropriarsene; cioè prendere dentro allo sguardo dell'uomo quanta più vita possibile, bonificando l'umana pietà dal rancore, | Io, nel vedere quest'uomo che muore, |
quello stesso che oscura il giudizio del nano diventato Un giudice, | Fu nelle notti insonni, |
che alimenta le faide, la Disamistade, appunto, | che la disamistade si oppone alla nostra sventura questa corsa del tempo a sparigliare destini e fortuna |
che porta al genocidio del Fiume Sand Creek | si son presi il nostri cuori |
o alla tragedia di Sidùn | ciao bambino mio l'eredità ciao mae 'nin l'ereditae |
Gran parte delle sue canzoni guardano alle contraddizioni senza stupore e senza acrimonia. Non c'è trasgressione di fronte alla quale De André non si chieda se essa non contenga qualcosa di costruttivo, il fremito vitale della Bocca di rosa, che troviamo al di fuori dei binari più tradizionali. | C'è chi l'amore lo fa per noia |
De André avverte chi lo ascolta che non sempre è possibile seguire una strada lineare; a volte è proprio La cattiva strada, quella in grado di dare maggiore spazio alla varietà dei mondi, delle emozioni che l'uomo ha dentro di sé | E quando poi sparì del tutto |
fosse anche ad indicarla proprio Il fannullone; | Non son poi quel cagnaccio malvagio |
Il suonatore Jones inventa e spende attimi di libertà suonando | per un fruscio di ragazze a un ballo |
Un matto è capace di regalare erba fiorita alla terra che lo ricopre, anche se | neppure la notte [lo] lascia da solo |
Sulla collina di Spoon River dorme, insieme a Jones, un'umanità fragile, insoddisfatta, eletta e pregiata nella sua imperfezione. |
sembra di sentirlo ancora |
Fino alle ultime canzoni, i suoi personaggi vivono di frammenti, di attese, di cocci che non cercano nemmeno di mettere insieme, diffidenti a causa del rischio di rimanerci ingabbiati dentro. La fragilità è per De André il prezzo necessario per evitare il soffocamento dell'acquiescenza, e forse anche lo strumento indispensabile per trasformarsi in Anime salve e non farsi estromettere dalla vita. | anime salve in terra e in mare |
Molte delle sue canzoni parlano di amori colti di passaggio, vicino all'acqua di chiare fontana, di incontri fugaci, ai quali vengono affidate irriducibili fantasie di eternità:; come ne La canzone dell'amore perduto. | Ricordi sbocciavan le viole |
Altre volte, come in Amore che vieni, amore che vai, una vena di tristezza accompagna la coscienza della fugacità dell'amore, | Venuto dal sole o da spiagge gelate, |
o con molte delle passanti, appena intraviste. | e ti piace ricordarne il sorriso |
Costruire negli incontri, brevi o duraturi, frazioni di eternità è uno dei suoi luoghi più ricorrenti. In una vita in cui il rischio della omologazione incombe, l'incontro con l'altro, pur fugace, diventa uno strumento per attraversare il guado che separa dalla morte, senza viverla anzitempo. | ma sarà la prima che incontri per strada |
Da La città vecchia a Princesa, l'incontro fra realtà diverse è, per De André, la principale verità verso cui tendere, l'unica dalla quale noi tutti proveniamo | Sono le braci di un'unica stella |
Stasera è un momento d'incontro tra persone diverse per estrazione sociale e ideologia: mondi che possono allontanarsi sempre di più, dimenticando d'avere un'origine comune, ma che possono riconoscere il loro impulso a cercarsi, a ricongiungersi. E che bella compagnia, quella che vuole intendere la musica e i testi di questa serata come un gioco e un lavoro per ripensare alla menzogna che c'è in ogni separazione! | Da Giugno 73 io mi dico è stato meglio lasciarci |