Verbale sulla preparazione dell'incontro di Busto Arsizio |
Silvia Casanova | 20-02-2009 | Bollate, Opera, San Vittore fem. |
Il gruppo decide di usare la giornata come allenamento per l’incontro che si terrà il 24/02/2009 nella scuola di Busto Arsizio, in cui sarà probabile la presenza dei detenuti del carcere di Opera.
Il titolo della giornata di Busto è
Le microscelte e le regole della libertà
Aparo cerca di recuperare dall’incontro avvenuto a San Vittore lunedì 16/02/2009 fra il Gruppo e gli studenti di Bisuschio gli ingredienti principali che hanno permesso alla giornata di essere particolarmente produttiva e gratificante.
Gli studenti, dopo aver accolto nella scuola di Varese il Gruppo della Trasgressione, sono giunti all’incontro in San Vittore già preparati al dialogo così come avviene nel gruppo solitamente; hanno interloquito fin da subito con gli studenti e i detenuti del gruppo, sollecitati da una domanda posta da Aparo: che cos’è la trasgressione?
Nel gruppo di oggi dunque si tenta di costruire un canovaccio su cui interpretare la giornata che ci aspetta con gli studenti di Busto Arsizio e i punti principali che emergono durante la discussione sono questi:
Affinché lo studente mantenga viva l’attenzione e si senta partecipe della discussione, è importante che gli argomenti, i rilanci, gli scambi non siano imposti dall’alto ma nascano dall’interazione con il gruppo.
Il tema del pensiero vigliacco, nato nel gruppo di Opera, sembra essere uno stimolo efficace a questo riguardo; esso permette la dialettica tra i detenuti e così rompe lo stereotipo della “categoria” che la pensa in blocco alla stessa maniera. Il disaccordo tra i membri del gruppo, infatti, favorisce che gli studenti possano prendere parte per l’una o l’altra posizione che si verrà a creare; in questo modo viene abbattuto il muro “detenuti/società” a favore della dialettica tra opinioni, sempre suscettibili di evoluzione.
A questo punto il gruppo cerca di immaginare con degli esempi quello che concretamente si farà a scuola. La discussione si accende attorno ad un esempio:
Immaginiamo che ci siano quattro ragazzi a Milano che desiderano andare a ballare in una discoteca di Bergamo; nessuno di loro dispone di una macchina; uno di loro propone agli altri tre di rubarne una. Aldo dice sì alla proposta, Bartolo dice no, Carlo si dice incerto. I ragazzi sono liberi di dare la loro risposta? E chi di loro ha il maggior grado di libertà nella risposta che dà? |
Il gruppo si esprime:
Silvia, Bruno e Pellegrino votano per Carlo: la libertà sta nella riflessione.
Diego e Renato votano per Aldo e Bartolo: la libertà sta nella decisione.
Bruno De Matteis assume una posizione diversa: le persone non sono libere per il solo fatto che sono sottoposte ad una pressione.
Aparo gli osserverà in seguito: esiste una situazione in cui una persona sia completamente libera da pressioni?
Gualtiero propende per una posizione ancora più originale: un gruppo che arriva a partorire l’idea di rubare una macchina dimostra che già in precedenza ha fatto un percorso che ha ristretto il grado di libertà di tutti e quattro i ragazzi.
Renato a questo punto riconsidera la sua idea; afferma che, dopo aver ascoltato le altre persone del gruppo, la sua risposta, che all’inizio lo rappresentava pienamente, adesso gli sembra più compatibile con la complessità delle cose che la riflessione congiunta ha evidenziato.
A questo punto pare opportuno leggere uno scritto di Gualtiero che sembra incastonarsi perfettamente nella costruzione del discorso di oggi.