Quale informazione e a beneficio di chi?

 

Sara Bellodi


Stavo guardando il Tg e parlavano di quella ragazza di Torino uccisa dal fidanzato.
E va bene, messa giù come la solita storia di gelosia, una più una meno, due bravi ragazzi e poi lui puff, la uccide per gelosia, i vicini sconcertati, l'amica che piange al comando della polizia, scene già viste tante volte.

Ma la cosa che mi ha indignato e che abbiano intervistato i genitori del ragazzo!
Questi sciacalli dell'informazione forzata (scusate la definizione) si presentano a casa di due genitori che hanno appena saputo che il proprio figlio ha ucciso la fidanzata e chiedono "Che cosa ne pensa?"
Che cosa ne pensa??
Un ragazzo di vent'anni soffoca la fidanzata e si va a chiedere ai genitori che cosa ne pensano?

A volte mi chiedo dove sia finito il rispetto per le persone, per tutte le persone.
C'è un ragazzo di vent'anni che ha ucciso la sua fidanzata, sicuramente non merita scuse o giustificazioni, ma forse sarebbe bene se tutto questo suscitasse qualche domanda invece che qualche scoop.

Credo che sia una tragedia su tutti i fronti, per la povera ragazza uccisa, per la sua famiglia, per il ragazzo che l'ha uccisa, per la famiglia del ragazzo.
E noi, di fronte alla tragedia, andiamo a chiedere l'opinione, come se tutto fosse normale, come se chiedessimo se Moratti ha fatto bene a vendere Ronaldo al Real.
Mi vengono in mente tutti i discorsi fatti sulle vittime dell'omicidio, sulle "due vittime dell'omicidio", e penso che, al di là delle considerazioni strettamente psicologiche o addirittura didattiche, non sia difficile capire che forse il diritto all'informazione non vale più del dolore di quei genitori e della riservatezza che è loro dovuta.

Il fatto che qualcuno sia un assassino legittima davvero ogni azione da parte dei giornalisti e dell'opinione pubblica?

In questi casi tutti si chiedono come si sentirebbero se qualcuno gli uccidesse il figlio, ovviamente e naturalemtne tutti si sintonizzano dalla parte della vittima...ma io mi chiedo: qualcuno si è mai chiesto cosa farebbe se si trovasse dall'altra parte?
Se un giorno mio figlio uccidesse qualcuno?
Se mi arrivassero le troupe del Tg in casa per chiedermi cosa ne penso?
E' davvero giusto?

Il problema è che, per quanto sia disgustoso questo sistema, c'è stato ben di peggio.
Sicuramente qualcuno di voi ricorderà il TG4 ai tempi di Erika e Omar e di Samuele...Ebbene, c'era un sondaggio con televoto da casa che chiedeva ai cittadini di esprimersi in merito alla condanna di Erika e all'innocenza/colpevolezza della signora Franzoni.
Ancora, come chiedere "Ronaldo al Real, sì o no?".
Sembra che la vita, per qualcuno, non valga davvero nulla.
Anche ammesso che qualcuno possa avere la presunzione di pensare che la vita di chi ha ucciso valga meno di quella della vittima non capisco come non ci si renda conto che dietro ci sono famiglie, amici, sofferenze.
Rendiamo giustizia alla ragazza di Torino e alla sua famiglia andando a intervistare a caldo i genitori dell'assassino, poi magari facciamo anche uno speciale a "Porta a Porta".
Abbiamo reso giustizia così?
Abbiamo informato qualcuno di qualcosa di cui proprio non si poteva fare a meno?

Mi ricordo i giornalisti che inseguivano il papà di Erika ai funerali della moglie e del figlio...
Come se la gente non riuscisse a immaginare come possa stare un uomo cui la figlia ha ucciso mezza famiglia, come se ci fosse per forza bisogno di vedere quel minuto e mezzo di servizio al Tg.
Siamo soddisfatti adesso che abbiamo avuto l'intervista dei genitori del ragazzo di Torino?
Credo che a nessuno sia difficile immaginare quanto immenso possa essere il dolore di un genitore cui viene ucciso un figlio, ma possibile che non sia mai venuto in mente a nessuno il dolore che possono provare i genitori di un figlio che ha ucciso?
Non sto discutendo sull'innocenza di nessuno, nè sto facendo considerazione moralistiche o fornendo giustificazioni, mi sto solo chiedendo, al di là del crimine che ha commesso, quanto valga la vita di questo ragazzo.
Mi sto solo chiedendo se davvero non sia venuto in mente a nessuno che è comunque un ragazzo di vent'anni, con una storia e una famiglia, che per tutta la vita vivrà con la colpa e il dolore di ciò che ha commesso.

Mi sconcerta constatare come a volte l'informazione venga prima di tutto, di qualsiasi cosa, non importa cosa sia, il tg deve venire prima.
Chi se ne frega se poi davanti al tg c'è qualche famiglia devastata, l'importante è che davanti al tg ci sia l'avvoltoio che si ciba delle informazioni più crudeli, che ci sia il giudice da due soldi che liquida tutti con un bel "Io l'ammazzerei".
The show must go on.



Ps: Mi piacerebbe sentire l'opinione di qualcun altro.
Soprattutto mi piacerebbe sentire quella del Gruppo interno.



Ciao a tutti.