Luigi e Lorenzo


Sara Bellodi


Uno degli ambiti in cui è maggiormente riscontrabile la presenza della duplice vittima è quello della pedofilia.
Molto spesso il pedofilo è una persona che ha vissuto diversi anni dell'infanzia in un Istituto, dove è stato abusato da un compagno più grande o da un operatore dell'Istituto stesso. Il pedofilo quindi ha vissuto, nella propria infanzia, il ruolo di vittima di un abuso sessuale da parte di un adulto.
Questa è una dinamica che, purtroppo, tende a riprodursi, è una violenza che dopo essere stata subita viene trasmessa a qualcun altro.

Il pedofilo è una persona che vive in maniera angosciosa l'incapacità di autodeterminarsi e che cerca di compensare tale incapacità, violando la libertà delle uniche persone che egli vede più deboli di se stesso: i bambini.
Il bambino rappresenta per il pedofilo un se stesso bloccato nell'incapacità di evolversi dallo stadio in cui ha subito la violenza. Rappresenta un oggetto d'amore, è l'immagine di ciò che il pedofilo sente di essere, o di una parte fragile del Sé. Attraverso una proiezione di sé, il pedofilo tende ad attivare, nei confronti del bambino, gli atteggiamenti di accudimento che avrebbe voluto, o che vorrebbe per sé.

Il bambino è visto come un oggetto libidico insufficiente a se stesso, e quindi bisognoso di cure.
L'atteggiamento accuditivo del pedofilo (che spesso lavora a contatto coi bambini) spesso scivola nella seduzione che, nel momento in cui incontra le resistenze o il terrore del bambino, si trasforma in un atto violento, che frequentemente porta all'omicidio.

Il pedofilo non può favorire l'emancipazione, perché deve trovare se stesso nel tempo e nelle circostanze in cui egli stesso è stato colpito. A quello stadio egli deve tornare nel tentativo di intervenire, con l'ausilio di un fragile supporto esterno (il bambino) nel tentativo di controllare il proprio trauma e predisporre il proprio futuro.
Attiva cioè una coazione a ripetere, che non porta al superamento del trauma, ma all'innesco di un circolo vizioso di violenze e abusi.

Il pedofilo vuole poter proteggere se stesso per poter tornare sul luogo del trauma senza patirne di nuovo le conseguenze, a questo scopo vuole la possibilità di togliere a qualcun altro quello che a lui è stato già tolto.
Il pedofilo e la sua vittima sono quindi due vittime della stessa violenza, due frammenti della stessa realtà, due facce della stessa luna....






"...Poi Chiatti è entrato in aula, con i carabinieri accanto.
Ci siamo scambiati un'occhiata con mia moglie, ci ha fatto pena.
Cosa gli fai, a uno così?
Era solo contro tutti. Una vittima. Un burattino di se stesso..."


"...Se fosse stato amato, accettato,
Luigi non sarebbe stato costretto a fare quello che ha fatto.
Forse è vero che i fabbricatori di mostri sono fuori.
Se mi metto a pensare a Chiatti mi fa pena.
Chiatti sta bene, è vivo, ma come potrà vivere?
Con che cosa dentro?
Chi è la vittima tra Luigi e Lorenzo?
Tutti e due.
E mi chiedo: non sarà la nostra indifferenza che crea i mostri?..."

....Sono morti insieme, Lorenzo e Luigi Chiatti....

[ Luciano Paolucci]


Un giorno qualunque.
Quando uscirò di qui sarà un giorno
qualunque.
Farà caldo o freddo
non lo so
però so già che sarò contento.
Mi immagino di essere fuori
fra la gente
che corre e non si accorge di me
che cammino semplicemente
per la strada....

[ Eros- Istituto Penale Minorile C. Beccaria. Milano]