Responsabilità reciproche

Angelo Aparo

22-09-2004

Sabato, 25 settembre 2004 (alla Scuola per operatori sociali di Via Gabriele D’annunzio, 17) e l'11 Novembre 2004 (all’Università statale di Milano, Facoltà di giurisprudenza, Via Festa del perdono) sono in programma due incontri nei quali verrà portato parte del lavoro svolto dal “Gruppo della Trasgressione”, dal “Gruppo del Faro” e dal reparto “La Nave”:

Nell’ultimo anno il gruppo della trasgressione e del faro hanno lavorato a diverse iniziative che rispondevano sostanzialmente agli stessi principi: riflettere sulle responsabilità reciproche fra genitori e figli, fra il singolo e la collettività, fra cittadini e istituzioni. I prodotti finali e gli scritti che saranno proposti nelle due occasioni, pur molto diversi, hanno in comune gli obiettivi e il metodo di lavoro:

In particolare, nei due incontri s’intende affrontare il tema della responsabilità reciproca fra singolo e collettività, facendo perno sulle funzioni parentali e sul ruolo propulsivo che la relazione fra genitori e figli può svolgere nel recupero sociale del condannato.

S’intende riflettere, inoltre, su come il reato comporti per la collettività un danno che non si estingue in quello subito dalle vittime dirette immediate. Nel corso dell’espiazione della pena, infatti, la separazione dai genitori alimenta nei figli (a maggior ragione se in età adolescenziale) un rancore verso i genitori stessi e verso le istituzioni che aumenta di molto le probabilità di un loro futuro comportamento deviante.

Un lavoro sulla relazione fra genitori e figli, che promuova un loro scambio assiduo (possibilmente sostenuto da operatori competenti) e che motivi i genitori detenuti ad un costruttivo esercizio delle loro funzioni parentali, promette di ridurre quello che forse è il danno più grande che il reato e la conseguente lontananza fra genitori e figli producono: le spinte devianti della 2° generazione. Per i figli, consapevolmente o meno, i genitori rimangono delle figure di riferimento insostituibili: un cattivo genitore non può essere sostituito da un buon assistente sociale o dal nuovo compagno della madre.

Questi due incontri, come tutte le iniziative del gruppo della trasgressione relative all’area genitori/figli, dunque, perseguono l’intento di:

 

Una foto di Livia Nascimben ad Antony e Giuseppe, i figli di Enzo e Giovanna Martino

 

Potere essere insieme a mia moglie il loro ideale punto di riferimento credo che faccia bene sia a loro che a me; forse anche a persone che col carcere non avranno mai niente a che fare.
Enzo Martino