Il vecchio giornale |
Antonio Iannetta | 09-03-2009 |
Ero in anticipo, mancava circa mezz’ora all’appuntamento. Una consuetudine radicata mi induceva a raggiungere anzitempo il luogo. In anni lontani lo perlustravo minuziosamente con l’intento di scorgervi l’eventuale presenza di segnali allarmanti o trappole. Da tempo non avevo più cacciatori, ma l'abitudine a verificare la presenza di pericoli e a cercare vie di fuga non mi aveva abbandonato. Trovai una panchina e mi sedetti. Il sole tiepido di marzo annunciava la primavera, alcune rondini volavano basse, sfiorando i rami degli alberi con traiettorie perfette a vedersi. Trovai una pila di quotidiani ingialliti dal tempo che qualcuno aveva abbandonato di fianco alla panchina. Ne estrassi a caso uno che si trovava a metà del pacco, aperto nel prato come una vecchia fisarmonica. Lo sfogliai senza criterio e giunsi alle pagine che contenevano la cronaca nera cittadina. Una foto attrasse la mia attenzione, occupava metà della pagina e se ne distinguevano bene i particolari. Un corpo inerte, disarticolato, giaceva sotto un’auto. Se ne vedevano le gambe, appartenevano ad una donna. Un groviglio di lamiere era ciò che restava dell’auto. Qualcosa che doveva essere stata una bicicletta appariva distante rispetto a tutto l’insieme. Il titolo catturò la mia curiosità. Lessi l’articolo d’un fiato… Due giovani pregiudicati dopo aver rapinato una banca erano stati intercettati dai carabinieri. Per sottrarsi all’inseguimento, protrattosi a lungo, avevano investito una donna, il cui marito era morto in una vicenda analoga 22 anni prima. Osservai la data attentamente, il mese e l’anno erano esatti, uno dei due nomi era il mio.
Scritti collegati: La fisarmonica di Sonia, Il guscio e la fisarmonica, Malcovati su Delitto e Castigo. |