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Intrecci

 

Rita Tenan


Sono tornata a San Vittore, non con tutti i dubbi e le domande della prima volta, ma pensando che avrei rivisto i detenuti che la volta precedente avevo conosciuto.

Il tema dell'incontro era "la sfida"; a quell'ora, con il caldo opprimente di quei giorni per la mia pressione che crolla d'estate, è stata una piccola sfida anche affrontare il viaggio in metropolitana, ma ce l'ho fatta.

Abbiamo ascoltato varie relazioni dai detenuti; nella loro vita, sembra la sfida abbia avuto una parte di primo piano. Ora, con il percorso che è stato avviato, la sfida viene lanciata all'attenzione della società da tutti, detenuti e studenti, per conquistare spazi per un lavoro comune, un impegno e una sfida molto diversi da quelli che, in altri momenti, hanno indotto alcuni di loro a correre dietro a modelli di bellezza, ricchezza, potere.

In questo giorno di sfide, una mi ha coinvolto più direttamente: mia figlia doveva esporre il suo pensiero sull'argomento, era la prima volta che parlava davanti a tante persone, era molto emozionata, ed io pure, mentre parlava; ma non ha lasciato trasparire nessuna incertezza, ha vinto la sua sfida, "BRAVA LIVIA".

Tra tutte le relazioni, la sua, scritta in collaborazione con una sua amica, raccontava una storia nella quale mi è sembrato riconoscere parte della mia esperienza. Ho visto una parte di me nel comportamento dei genitori della ragazza di cui Livia e Alice parlano nella loro relazione.
Poi, tornati dal carcere, ne abbiamo parlato; sicuramente non quanto sarebbe desiderabile, ma forse abbastanza per comunicarci reciprocamente la nostra volontà di metterci in discussione per poter ricostruire assieme. Questa è un'altra sfida.

Un ringraziamento a tutti.