Buongiorno professore "deviante",
continuo a pensare a ripensare; il corso mi accompagna ancora nella quotidianeità, mentre porto i miei bambini allasilo o mentre studio; immagini, idee, riflessioni, silenzio.
Mi capita di tornare sul sito con delle domande, quasi mai ci trovo delle risposte; ci trovo spunti per riflettere, per agire e per relazionarmi con gli altri, senza arroccarmi dietro ad un concetto di giustizia, di morale, di definizioni sulla normalità e sulla malattia.
La ricerca su chi muove le fila del burattino sembra essere una lunga strada.
La reazione che ho di fronte a fatti tragici ora e di silenzio, non riesco a commentare e da qui non riesco a giudicare e prendere posizione, conversare sullautobus o a tavola dei fatti di cronaca.
Le risposte non ci sono, la vita e la morte, il destino che ci porta a deviare, a sfidare, a dimostrare, ad uccidere i fantasmi o a imparare a conviverci. Le immagini dellinfanzia e la storia delluomo credo siano registrate in un film indelebile dentro alla nostra anima, le possiamo solo scolorire un poco, forse.
La sorte crudele, la sfortuna, la mamma cattiva e la mamma brava , cè dietro una storia più lunga e complicata Un giovane amico, brillante, felice e realizzato combatte con la morte proprio in questi giorni. Gli ho chiesto come stai? e mi ha risposto bene, abbastanza..., allora ho cercato unaltra strada e quando chiudi gli occhi a che pensi? mi ha risposto dormo
Sono fuori tema, ho preso unaltra strada, dovevo parlare di devianza ma mi viene da parlare di vita.
Ho ritrovato in questi giorni lamicizia di un uomo con i capelli bianchi di 73 anni, che mi ha chiesto qual è la differenza, il legame, tra il coraggio e la paura.
E una bella domanda! Lui ancora si arrampica sui pioppi del suo giardino per potarne i rami e ogni giorno va a lavorare con un energia che sembra quella di un ragazzino, per scappare dalla vecchiaia, per dimostrarsi vivo, per scappare dalla paura, per sfidarla con coraggio?...paura di che cosa? Lho invitato al prossimo convegno sulla sfida.