Falsa Libertà

 

Santino Stefanini

Ormai da parecchi mesi seguiamo il tema della Trasgressione.

Attraverso svariati incontri, con personaggi appartenenti a diverse categorie, si è giunto alla conclusione che, più o meno, tutti hanno attuato, nel corso della vita, qualche trasgressione: da Ornella Vanoni a Chiambretti, al più mite Fazio, al Dottor Pagano e al nostro amatissimo cappellano Don Luigi Melesi, nonché la Direttrice del carcere minorile, Dott.ssa Fratantonio.


Tutti hanno scavalcato, in modo lieve, e non certamente uscendo dai canoni delle vigenti leggi, alcune delle regole che tradizionalmente ci orientano nel nostro contesto.
Nelle maggior parte delle riflessioni si è giunti alle conclusione che l'andare oltre queste regole e cioè il trasgredirle sia fondamentalmente una mancanza di spazio.


Ed in effetti, passando al personale, ho avuto modo di esaminare le motivazione della mia ben più grave trasgressione: il devastante effetto della separazione dei mie genitori in tenera età, il collegio e la divisione da mio fratello più giovane di 2 anni; le minime opportunità offerte da evanescenti centri sociali, la scarsità di proposte lavorative in grado di far manifestare il proprio estro; un nuovo genitore dal quale non ho mai sentito l'impronta di una guida sicura; quel continuo fuggire da casa per seguire la falsa libertà del "Fate l'amore non la guerra...".


Si inizia con piccoli furti per far notare la propria presenza fra i coetanei del quartiere, aggiungendo sempre qualcosa di più spregiudicato per dimostrare d'essere più in gamba e più sveglio degli altri.
Tutto ciò, perché non v'erano spazi diversi per emergere in altri campi, dove, presumo, avrei potuto esprimere le mie potenzialità.


Oggi, sono convinto, che se avessi avuto delle opportunità diverse, esprimendomi in una attività confacente alle mie esigenze, avrei potuto trovare il modo per eccellere.


Questo ritengo sia, più o meno, il motivo che, partendo dall'emarginazione, porta a trasgredire o superare i limiti della legalità per la maggior parte delle persone che vivono d'espedienti.
I motivi possono essere molteplici: i soldi, i bei vestiti, le donne, una bella casa, la fame...ma tutto si riduce alla mancanza di spazio cioè all'impossibilità di espressione.


O perlomeno questo è ciò che penso io!