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Dino Duchini | Milano 28/03/2003 |
L'esperienza con i boyscout è alle nostre spalle, ma sento che gran parte del suo valore lo ritroveremo e lo spenderemo nel tempo che abbiamo davanti.
Per quanto riguarda il valore generale del convegno, nel senso di quelli che ormai facciamo con buona disinvoltura, credo che sia stato un successo del nostro gruppo, che ha saputo sopperire alle mancanze di alcuni grazie alla integrazione del lavoro di tutti.
Insieme siamo riusciti a comunicare i nostri intenti e le nostre motivazioni; mi sembra che siano stati raccolti e compresi dai boyscout; se poi non si dovesse produrre un risultato pratico nulla abbiamo di cui rammaricarci, abbiamo lanciato la nostra palla
ora sta alla sensibilità dei nostri interlocutori.
In merito, devo solo aggiungere che sono rimasto piacevolmente impressionato da alcune individualità fra i boyscout; abbiamo visto che tutto il loro gruppo ha partecipato attivamente e positivamente, ma alcuni loro interventi mi hanno fatto ricredere dallo scetticismo che avevo manifestato in merito all'opportunità di questo incontro.
Ma il motivo per cui credo che il valore di questo incontro non si esaurisca nella piacevole conoscenza del gruppo dei boyscout è che esso ci ha stimolato a superare alcune problematiche interne che, in passato, avrebbero potuto essere destabilizzanti per il nostro gruppo.
Nella riunione che è seguita al convegno si è svolto un confronto dialettico, molto franco, che ha permesso di consolidare la coesione interna del gruppo dei detenuti e di riconoscere la definitiva fusione tra il gruppo degli studenti e quello dei detenuti, in particolare, di mantenere atteggiamenti responsabili e netti che non permettano equivoci che possano danneggiare il perseguimento dei nostri obiettivi.
Pur non volendomi dilungare, ritengo necessario ribadire che tale peculiarità è assoluta, nel senso che non solo è prerogativa del nostro lavoro, ma anche finalità!
Nella riunione cui accennavo, è stato possibile confrontarci su alcuni aspetti sostanziali delle nostre aspettative individuali e collettive, che sono utili ad un proficuo proseguimento del nostro lavoro. Credo, infatti, sia indispensabile:
In conclusione, ritengo che il convegno sia stato un successo, che le sue conseguenze dirette ci abbiano permesso di collocarci più chiaramente nel tempo e nello spazio oltre che spingerci a riconoscere la nostra voglia di "crescere".
Forse la nostra "eterna infanzia" è finita!
Un caro saluto ai boyscout e un forte ringraziamento per la vostra visita in carcere.
Mi auguro di potervi rivedere e lavorare con voi.
Per tutti gli altri amici un arrivederci a presto
ormai potete venire quando volete!