Redazione | 27-02-2005 |
Aparo: Quali sono, secondo ognuno, gli elementi ricorrenti nelle immagini che abbiamo appena letto sul tema della punizione?
Walter: Molte immagini mettono in risalto elementi contrapposti, spinte contrarie come andare/fermasi; e la necessità di fare i conti con se stessi esemplificata nell’immagine dello specchio.
Francesca: Molte immagini rimandano all’infanzia.
Scout: Punizione come qualcosa di lesivo dei diritti, come mancanza di un rapporto e confronto.
Cajani: Mi colpisce quanto padre e madre siano spesso citati. Si potrebbe fare un incontro per cercare di capire se la punizione è madre o padre.
Armando: Il silenzio, l’assenza di spiegazione del perché è data una punizione.
Scout: Immobilità e indifferenza.
Borasio: La punizione è spesso vista come contrappasso per la violazione di una norma, come abuso e sopraffazione.
Scout: Emerge la negatività della punizione, pochi sono gli elementi costruttivi evidenziati.
Luigi: Sono citati i luoghi della punizione come, ad esempio, la scuola e la casa, e molto i rapporti familiari.
Alberto: Isolamento e solitudine.
Vanessa: Punizione come segregazione e impossibilità a raggiungere la libertà.
Sara: E’ forte la componente del giudizio degli altri e la necessità di affrontare la realtà come qualcosa che non possiamo schivare.
Valeria: La punizione è descritta razionalmente o emotivamente; in un caso c’è la ricerca della definizione e la punizione è vista come strumento rieducativo, nell’altro caso emergono ricordi fatti di silenzio e solitudine.
Nicola: Mi colpisce il distacco tra chi è punito e chi punisce.
Eric: A me il silenzio e la solitudine.
Bruno: Emerge la paura della punizione quando non è educativa.
Enzo: Mi colpiscono l’indifferenza e la solitudine che emergono in molte immagini. Ma volevo anche aggiungere che nella mente di chi è punito rimane l’immagine di chi lo ha punito e viceversa, non è vero che c’è distanza.
Silvia: Molte immagini rimandano all’idea di isolamento.
Livia: Con la punizione è come se non avessi più spazio per agire o per dire la tua a chi ti ha punito.
Marta: Ho colto anch’io la distinzione tra definizioni razionali ed emotive; anche mentre scrivevo le mie immagini sapevo di volere scrivere qualcosa di positivo ma vedevo solo immagini negative.
Giovanni: Sottomissione.
Marcello: Mi colpisce che le immagini di molti siano negative. E mi colpisce la punizione come crescita.
Enrico: Colui che punisce, nelle immagini, o è visto come figura negativa o nemmeno viene citato.
Carlo: Il piano di molte immagini è quello emotivo, poche parlano di punizione come crescita.
Chiara: La punizione è soggettivamente legata alla privazione di qualcosa di importante per sé.
Ahmed: Alcune immagini sottolineano come la punizione possa farti crescere.