Sentirsi nulla tenenti |
Walter Madau | 28-11-2003 |
E’ interessante conoscere gli effetti devastanti che provoca il sentirsi nulla tenenti. Se uno non ha nulla a cui prestare pensiero, valutare, cambiare qualcosa, coltivare e credere, non ha nemmeno una degna attenzione alle proprie responsabilità.
Come possiamo scegliere fra i diversi modi di interagire durante quest’esistenza? Oltretutto, non sempre si hanno le premesse indispensabili per farlo; alcuni popoli, oltre a non avere il riconoscimento dei diritti politici e civili, hanno l’incapacità di capire e sfruttare una democrazia.
Per spiegarmi meglio faccio un esempio semplice: se una persona presta attenzione al suo aspetto fisico, iscrivendosi in un centro sportivo, sarà più motivato a non ubriacarsi tutte le sere. Oppure, se io trovo interessante il lavoro di questo gruppo e lo ritengo utile per vivere in collettività, presterò attenzione e mi impegnerò nella partecipazione.
Io credo che la nulla tenenza sia il primo focolaio di un grosso incendio, che, come prima cosa, brucia e distrugge le responsabilità.
Gli effetti devastanti, allora, non sono solo il fatto immediato di ubriacarsi o non partecipare ad un gruppo; la nulla tenenza può alimentare un incendio che inizia bruciando il senso della responsabilità individuale, poi si allarga alla sgradevole sensazione disfattista che induce a rigettare ogni aiuto, e infine porta a disconoscere l’importanza della nostra comune umanità, della vita sociale e di tutto quello che succede intorno a noi.