A Livia

Nico Zizzi

21-06-2003  

Livia, forse hai interpretato male ciò che avevo scritto io nel gabbiano, vissuto da voi come muto. “gabbiano muto” perché? Secondo me noi abbiamo due culture e due modi di vedere diversi, quello che io vedo è il mio significato di libertà e abbiamo due vite e due modi di vedere le cose diversi. Tu hai trovato gente che ti ha fatto capire certe cose, io non avendo mai trovato questa cultura e i loro modi di vedere, dato che ho sempre vissuto un po’ da solo e non ho avuto la fortuna di avere gente che badasse al mio sviluppo, cosa che ho dovuto fare autonomamente.

Comunque ora so di non essere costretto nel dire ciò che penso. So benissimo che ci sono dei limiti da rispettare e che la libertà sia condizionata dal tenerne conto, però quello che a me piace esprimere è l’immagine della libertà. Adesso che voi mi avete detto e specialmente a Livia, che mi ha ripreso sul significato che ha per me l’immagine di libertà, vorrei dirvi che io ora quando vedo volare un gabbiano muto non lo vedo più libero ma anzi una merda, perché è condizionato da quella cosa che non mi fa più credere che lui sia libero.

Ma dimmi, come fai a dire queste cose solo per lo scritto che ho fatto, quando neppure conosci il significato che volevo dargli, significato che per me non cambia comunque, perchè il gabbiano per me resta comunque libero e non puoi cambiare il senso che ha per me vedere la bellezza che ha la natura. Io l’ho scritto per dare un’immagine poetica, ho scritto le cose che volevo vedere.

Un altro problema che tu mi hai posto è il fatto che il cane a te piace ma ti fa paura, ma allora cosa dici che sarebbe stato meglio, lasciarlo al canile o farlo giocare libero in un parco con gli altri cani?

Poi mi hai chiesto del biglietto del tram: io lo so che si deve pagare, però io voglio dire che a me piacerebbe non pagarlo per sentirmi libero, ma questo non vuol dire che io non lo compri, solo mi piacerebbe andare senza biglietto, ma non ne vale la pena perché mi farebbero la multa; ti ripeto che ciò che penso e che dico non e detto che debba essere automaticamente trasgredito, mi piace solamente vederlo così, la realtà ed i limiti li so già vedere da me, anche se devo migliorarmi nel conoscerli meglio, così non mi troverei qui a parlarne e non mi metterei a scrivere in questo modo anche se so che per voi non ha nessun significato.

Io mi sentirò libero quando uscirò e non prenderò il tram, sperando che piova, perché l’andare a piedi sotto la pioggia mi fa sentire libero perché mi piace la sensazione, il tikkettio che fanno le gocce quando toccano la pelle, con le persone che scappano per non bagnarsi, situazione di libertà che non è condizionata da niente (sperando che non mi diciate il contrario anche di questo).

Livia, un’altra cosa che mi da libertà è quando cammino con mio figlio e mi chiede a cosa serve questo o a cosa serve quell’altro…..a me piace rispondergli dando delle spiegazioni responsabili per farlo crescere sano e intelligente, con la speranza che non faccia quello che ho fatto io della mia vita.

Livia, un’altra cosa che mi da l’idea di libertà è il poter chiedere il permesso di dare un bacio ad una donna che non lo aspetta, non c’è niente di male nel dirlo, io vivo naturalmente e non sono condizionato a esprimere quello che penso, questo è soltanto un pensiero, forse sei tu ad essere chiusa nella tua libertà, anche se so che abbiamo diversi modi di vedere le cose. Non ci potremmo mai trovare tranne se non ci veniamo incontro, però il fatto che ognuno possa rivedere il proprio cammino dall’infanzia ad oggi è già un buon punto per poter iniziare un dialogo positivo.

Io sono contento che tu hai trovato la libertà per esprimerti con le persone, io sono una persona libera di fare ciò che penso fino ad un certo punto, anche se però mi piacerebbe migliorare, trovando delle persone come le hai trovate tu, che ti facciano capire le cose che hai capito tu.

Spero che con questo scritto di averti chiarito il significato che ha per me la libertà, ciò che penso è questo.

Nico