Cosa pensavo quando non pensavo?

Santo Galeano

30-09-2009

Non posso parlare di un progetto, non perché non ne ho uno, al momento ne ho troppi.

Posso pensare che gli errori che ho fatto sono stati stupidi, ma i motivi che mi ci hanno portato non so ancora spiegarmeli.

Le difficoltà che ho incontrato nel percorso della mia vita mi hanno fatto riflettere molto, e un progetto che mi viene in mente, mentre sto scrivendo, è quello di non dimenticare mai il male che ho causato agli altri e tutto quello che ho fatto.

Certe volte mi chiedo che cosa ci faccio qui dentro, tra queste mura oscure e senza sentimento. Chi mi ci ha portato? Come mai? Che cosa pensavo quando non pensavo?

Potrei pensare e scrivere cose molto complicate perché ho tanti dubbi e incertezze. Però posso dire che, di sicuro, non voglio continuare a vivere qui dentro. La mia vita non è qui, è altrove. Bella, felice e piena di amore e di affetto con la mia famiglia. Quella famiglia che mi dà forza e coraggio per ricominciare ad amare.

Perché, quando sono rinchiuso qui dentro, scopro sentimenti diversi da quelli che provo fuori? Cosa dire oggi di questo mio cammino teatrale? Il mio teatro, ora come ora, è già scrivere questi miei pensieri: sto cercando di non mentire a me stesso, mi farei del male altrimenti.

Devo riflettere, devo pensare, devo dialogare per uscire fuori da questo tunnel oscuro e pieno di falsità, perché fino a quando non mi farò aiutare e non mi aiuterò, non concluderò nulla di buono e continuerò solo a fare la vita sbagliata di adesso, e questo non lo desidero.

Nell'arco della mia vita ho costruito e distrutto le maschere che io avevo creato giorno dopo giorno. Potevo pensarci prima se erano giuste o sbagliate ma, forse, mi piacevano. Ora però, ciò che realmente desidero, è migliorare me stesso: cambiare e cercare di uscire da un contesto molto complicato che non riesco nemmeno io a capire.

Sono un attore! Se non lo dicessi, mentirei a me stesso.