Gruppo congiunto 20-02-2003

Sintesi della riunione

Livia Nascimben


Presenti

Detenuti Trsg: Claudio, Diego, Dino, Enzo, Giovanni, Rosario, Salvatore, Pippo, Valdimar.

Detenuti "ponte" tra il Gruppo Trsg e Il Faro: Ivano e Maurizio.

Studenti: Antonella, Claudio, Cosimo, Erika, Giovanni, Livia, Margherita, Patrizia, Rossella, Sara, Silvia, Tiziana.

Coordinatore: Dott. Aparo

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Ogni progetto ed ogni argomento di discussione è stato preso in esame e affrontato tenendo presente gli obiettivi e il metodo di lavoro del Gruppo:

Ogni lavoro che, grazie alla collaborazione attiva di detenuti e studenti viene portato a termine, rappresenta una conferma che


Progetti, attività e collaborazioni presi in esame

Le attività e i progetti trattati prevedono l'esportazione del "modello di lavoro del Gruppo della Trasgressione" fuori dal carcere di San Vittore:

 

Argomento di studio e ricerca

Da Adamo ed Eva l'uomo si rapporta al problema della libertà, della scelta e della responsabilità. Filosofi, scienziati, psicologi, giudici di tribunali e gente comune si interrogano da millenni attorno a questi temi senza giungere ad una soluzione che soddisfi gli esponenti dei diversi punti di vista.

Due sono i principali schieramenti:

Questi due orientamenti rispecchiano due differenti esigenze:

Si è liberi di scegliere come agire o le nostre azioni sono determinate da scelte e percorsi legati al passato? Dove inizia e dove finisce la responsabilità individuale? E dove quella sociale?

Il confine fra i casi decodificabili come rientranti nell'area della capacità di intendere e volere e i casi che non lo sono è difficile da delineare.

Il giudice è chiamato dallo Stato a pronunciarsi riguardo la punibilità o impunibilità dell'imputato, ma non ha elementi sufficienti a disposizione per risolvere la questione del rapporto fra le due istanze dialettiche e conciliarle nella stessa realtà culturale.

Si viene così a creare il paradosso che per essere giudicato colpevole un individuo che commette un reato deve essere stato dichiarato capace di intendere e volere e quindi libero di scegliere; ma un individuo, al momento che compie un delitto, quanto è padrone della propria scelta?

E una volta condannato, il detenuto è più probabile che maturi meglio il senso di responsabilità attraverso un'estrema privazione o piuttosto attraverso la possibilità di fare esperienze che non ha potuto o voluto fare prima partecipando a progetti che prevedono la possibilità di confronto, scambio e arricchimento reciproco?

E' meglio misurare con il metro quanto un individuo sia libero e responsabile oppure è più auspicabile occuparsi della funzione orientativa della legge?

I detenuti e gli studenti si sono lasciati con il compito di documentarsi e fare ricerche sulla correlazione fra responsabilità e libertà nel corso della storia e secondo orientamenti e discipline differenti.

Ogni detenuto si affiancherà ad uno studente, faranno insieme una tesi seguendo un percorso personale e creativo identificato congiuntamente e ad aprile verrà organizzato un convegno in cui il Gruppo della Trasgressione e Il Faro presenteranno i lavori prodotti.

Non troveremo la soluzione al dilemma, ma intrecceremo pensieri che ci permetteranno di crescere e che costituiranno materiale utile da spendere in diversi progetti!