Questo sarà il tema principale attorno al quale ruoteranno, fino al prossimo convegno, i prossimi scritti e le riflessioni del gruppo della trasgressione, interno ed esterno.
Oltre agli scritti con le nostre riflessioni, l'idea è quella di creare un questionario simile a quello sulla sfida, per vedere cosa la gente pensa dell'imperfezione, a quali tematiche è connessa etc.
Cosa fare |
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L'idea è di avvicinare il mondo degli agenti carcerari a quello dei detenuti (e anche degli studenti).
In fondo tutte le iniziative dei gruppi della trasgressione sono volte, più o meno direttamente, all'incontro e al confronto costruttivo fra realtà diverse, quella del detenuto e quella della società esterna.
Appare logico quindi estendere questo confronto positivo anche agli agenti, che si trovano sempre a contatto con i detenuti e fanno parte del loro mondo.
E' stato proposto quindi di invitarli ai nostri incontri, di metterli gradualmente a conoscenza dei nostri scritti, di chiedere le loro impressioni circa gli argomenti trattati dal gruppo (come la sfida o l'imperfezione), di fare un questionario per loro che evidenzi cosa pensano dell'imperfezione, per poi confrontare i risultati con quelli dei detenuti, degli studenti
Tuttavia questo progetto presenta dei problemi. Come evidenziato dal dott. Pagano: questo dialogo costruttivo rischia di scardinare uno degli assunti che caratterizzano da sempre la realtà del carcere, l'antagonismo tra guardie e detenuti.
Nel momento in cui una guardia si rende conto che dietro al "delinquente" c'è anche un lato umano, riuscirà ancora a sostenere efficacemente il suo ruolo?
Ancora: l'istituzione è pronta a questo passo?
Detenuti e agenti sono disponibili a superare la cultura diffusa che li vuole nemici?
Si è riflettuto sul rischio che un dialogo di questo tipo possa comportare sollecitazioni destabilizzanti, tuttavia tale confronto non appare incompatibile con il funzionamento della struttura carceraria; un confronto costruttivo detenuti-agenti-società può portare a una sorta di collaborazione, di arricchimento mentale che dovrebbe avvenire nel percorso che ogni detenuto compie in carcere.
In conclusione il progetto appare attuabile, ma ha scadenza a lungo termine, si procederà a piccoli passi.
Cosa fare |
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Siamo rimasti alla traccia proposta da Cosimo: un film documentario sulla vita carceraria. La trama di base del film sarebbe la storia di un gruppo di detenuti che con degli studenti vuole girare un film (la nostra storia in pratica). Questo tuttavia è solo il filo conduttore, il "pretesto" attraverso cui mostrare le scene di vita quotidiana dei detenuti, i loro problemi, da quelli più semplici a quelli più complessi (es. come ottenere un permesso, cosa fare se qualcuno durante le riprese si fa male, come occupare il tempo quando si è chiusi in cella senza niente da fare, i problemi con gli agenti )
E' stato espresso un timore: raccontare certe brutte esperienze potrebbe suonare come una denuncia agli agenti, all'istituzione.. che fare? Semplicemente, ognuno racconta e scrive quello che ritiene opportuno; si avrà cura che il materiale messo insieme risponda all'obiettivo di promuovere la comunicazione e non di abbatterla; in linea di massima sceglieremo le esperienze che per i detenuti sono più significative.
Cosa fare Soggetti e idee per |
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L'idea di base è che si possono creare dei collegamenti (per similitudine e per differenza) tra la trasgressione del deviante e quella dell'artista. Baccini e De Andrè potrebbero scegliere dei brani che trattino i temi affrontati dal gruppo della trasgressione e della vita in carcere in generale, per poi farne delle canzoni.
Cosa fare |
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Rossella | promuoverà un incontro con alunni e docenti della scuola superiore a cui aveva già proposto il questionario sulla sfida.(18-19 anni) |
Silvia | sua madre (insegnante) cerca qualcuno che collabori alla prevenzione alla delinquenza nella scuola media dove insegna.(12-14 anni). Bisognerebbe trattare in particolare il tema delle bande giovanili. |
Cosa fare |
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Nel corso dell'incontro sono emersi altri punti, "progetti" a lungo termine o a cui comunque si lavora più o meno sempre:
Siamo poi passati a una sorta di divisione delle responsabilità, fermo restando che tutti possono contribuire in ogni campo.