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Mi sento un po' una spiona... ho deciso di uscire dal gruppo, ma non ho cancellato l'iscrizione alla mailing list..
Dall'esterno forse non si colgono tutti gli aspetti di un'attività che non è fatta solo di geometrie precise... ma quello che appare dal di fuori è che il gruppo esterno viva di se stesso e per se stesso; ma rispetto alla relazione col carcere... quali sono gli obiettivi? E' un gruppo terapeutico? Sono allievi psicologi che si cimentano in una delle strade più difficili di recupero e di amore? Saranno tirocinanti in carcere? Daranno una mano allo psicologo del carcere?
A che titolo degli studenti vengono in carcere? per far crescere se stessi o per lavorare, buttare dei semi, nell'istituzione carceraria in vista di un progetto professionale? Il tema del dialogo noi-voi non ha un chiaro perimetro.. mi sembra inoltre, ma questo forse è un discorso da mamma, che ci sia tanto rischio di scottarsi...tanto fuoco almeno quanto è l'entusiasmo e la riflessione che ho visto accendersi in alcune persone, una cosa importante sicuramente... ma ...con quali strumenti? Siamo sicuri che gli studenti siano equipaggiati a sufficienza?