Alcuni dei nostri limiti possono essere elencati tranquillamente. Inizio con un limite, che mi viene subito in mente, cioè essere disabile. Questa condizione fisica è come un pugno nello stomaco: guardare un disabile mentre mi passa davanti, mi fa quest'effetto. Solo chi è insensibile, può girarsi da un'altra parte per fingere di non vedere; in quel caso il disabile è lui, che non capisce un bel niente, è disabile poiché non ha la conoscenza e gli strumenti necessari per capire.
Il limite che dovremo eliminare è innanzitutto quello che si annida nella nostra mente; un primo passo potrebbe essere quello di tentare di conoscere i nostri limiti per imparare a conviverci o per cercare di superarli.
Il mio limite attuale è il carcere, che mi limita nei movimenti, più di tutto è la limitazione dagli affetti dei miei figli da mia moglie, questo, mi provoca non poca rabbia, mescolata a dolore mentale, tuttavia vivo questa parentesi della mia vita, con fermezza interiore.
Si può vivere anche se si hanno dei limiti. Io posso dire che il carcere ha imprigionato il mio corpo, ma ho capito dopo tempo che posso realizzarmi ugualmente, semplicemente scrivendo e leggendo, anche se non mi riesce spesso di esprimere quello che scrivo. Ma il dono della parola è irrinunciabile, occorre coltivarlo, l'importante è farsi capire.
I limiti d'oggi, spero mi servano per il futuro quando sarò un cittadino libero; sicuramente nella vita serve tutto, forse anche alcuni limiti. Mi rendo conto, in questo momento particolare della mia vita, di non essere una persona felice; credo di essermi migliorato, penso alla strada per riscattarmi e mi faccio coraggio.
Ho capito che con qualsiasi limite si può vivere; ed è nostro dovere rimanere attaccati alla vita, sempre.