Mi ha fatto riflettere Rossella quando raccontava di Paolo, il ragazzo che si è "spiaccicato" contro la cancellata. Lei ha detto di aver visto in quel momento il tiranno e l'artista insieme, nella stessa persona.
In realtà io credo che ciò succeda nella maggior parte dei casi: ci sono entrambi, talvolta prevale l'uno talvolta l'altro.
Nessuno li ha mai presentati, ma convivono.
Non si conoscono, ma hanno una matrice comune.
Spesso è il tiranno a prevalere, quando abbiamo paura di fare le cose, di esporci in prima persona, di "rischiare la faccia", quando crediamo di non essere in grado, di avere delle cose inutili o stupide da dire, o forse quando riteniamo che gli altri ci possano fraintendere proprio perché siamo incapaci di esprimerci in modo chiaro.
Lo stesso tiranno è colui che ci rimprovera poi di non aver agito, di non aver fatto ciò che lui stesso ci ha impedito di fare: è quello che ci fa rimpiangere di non aver saputo superare i nostri stessi limiti.
Ma secondo me anche la compagna feconda è parte integrante di noi, e può aiutare l'artista nella lotta continua contro il tiranno.
La compagna per me è il SENSO DI ESISTERE, DI ESSERE, DI ESSERCI!
E' ciò che ci permette di dire:" IO SONO E NE HO IL DIRITTO".
Vero è anche che per "sentire di essere" c'è bisogno dell'altro, della relazione profonda e sincera con un altro significativo.
Può essere l'amico, la compagnia, il partner... ma anche il primo che passa per strada e ti tende una mano.
Credo che ciò faccia sentire importante ognuno di noi.