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Sala di registrazione

Silvia Casanova


Ore 23,20... sala di registrazione, la ricerca della PERFEZIONE.
Tutto deve essere esattamente a tempo, e si sta lavorando solo sulla batteria.
Per trovare la concordanza tra strumento, metronomo e macchine che filtrano il suono, cercando febbrilmente questo tempo perfetto, ci sono sei teste che pensano, dodici mani che lavorano e un numero, che a me sembra illimitato, di cavi.

Si sfida l'imperfezione, si cerca la precisione assoluta... un cuore che batte e guida il resto, niente vibrazioni, niente battiti sporchi. Stanno lavorando da un'ora fatta di fatica, concentrazione, sforzo, orecchio.
Ripeti, modifica e da capo.
Tutto di nuovo, dall'inizio, in un crescere di tensione, sguardi, suoni.

Questa è la ricerca della PERFEZIONE.
La ricerca della perfezione del tempo, la scansione precisa, millimetrica, tecnica.
E si corregge la mano imperfetta dell'uomo modificandone l'operato per mezzo della macchina, del computer. Ho voluto respirare quest'aria, stasera, per rendermi conto di come nella musica si affronta il tema dell'imperfezione.

Stasera si cerca il tempo perfetto e lo si mischia con suoni distorti, personali, imperfetti. Stiamo ancora lavorando sulla precisione però, perchè qui precisione e perfezione sono due termini che si sovrappongono e che sono la base necessaria allo sfogo della creatività umana, imperfetta, fascinosa.

Mi domandavo: l'imperfezione viene allora dalla perfezione?
Musicalmente parlando forse sì. La prima gettata, le fondamenta sono fatte di tensione verso il suono perfetto, cristallino, verso quella che era l'idea della perfezione: pulizia, precisione, tecnica. Pensavo al rinascimento, al famoso uomo di Leonardo....

La perfezione è forse un'idea sancita allora tra gli uomini, un accordo, non una legge assoluta, ma canoni fissati tra persone in un dato momento storico?
Allora l'imperfezione sarà ciò che sfora da questa idea concordata.
L'imperfezione è una conseguenza, l'altra polarità, la differenza rispetto a qualcosa? Ma questo "qualcosa" è legato a un'idea che viene dall'uomo... da mani imprecise, imperfette.

Stasera mi accorgo che queste due polarità che accettavo come tremendamente lontane e distinte si fondono nella mia testa come parti di un tutto che le racchiude, anzi, che dà medesima sostanza a due elementi chiamati arbitrariamente con due appellativi diversi.
Perfetto e imperfetto si rincorrono e si scambiano il ruolo a seconda delle stagioni.