| Buon 2004 |
Angelo Aparo | 02-01-2004 |
Il pomeriggio del 31 dic. sono stato in carcere, alla Nave e al Penale. Ho incontrato quasi tutte le persone che conosciamo. Ho giocato a calcio balilla, sia alla Nave che al Penale ci siamo sfidati con barzellette e quiz matematici.
Ho anche imparato come da cinque stuzzicadenti e una goccia d’acqua si possa ottenere una stella. Tutti vi salutano, tutti con simpatia, tutti parlano di noi come se fossimo una famiglia, chi prevede di uscire a breve mi diceva di volersi mantenere in contatto con noi anche quando sarà fuori. Intendiamoci, so che i propositi, facilmente, incespicano. Mi rende contento che le persone si conoscano e si sentano l’un l’altra, che abbiano interlocutori con cui scoprirsi a vicenda. |
So che ognuno rimane con le proprie nevrosi, i propri limiti, i propri vizi. Io non sono mai guarito dai miei. Forse i difetti, le mediocrità che ciascuno di noi ha, difficilmente possono essere superati. Ma, strada facendo, ho capito che si può imparare a usare sempre meglio le proprie risorse; nel tempo mi sono accorto di averne e che ci sono situazioni in cui mi risulta più facile metterle a frutto.
Grazie ai detenuti e agli studenti che mi hanno permesso di giocare in questi ultimi due anni la parte che gioco, grazie alle figure istituzionali che ci hanno lasciato lo spazio per giocare, grazie agli alleati con i quali finora abbiamo messo a frutto le nostre risorse.
Buon Anno