Il muro e le buche |
Cisky | 01-03-2013 |
Devi scavare, gli avevano detto, ma lui non aveva mai ben capito il perché di tanta fatica, inutile a suo dire, e per cosa poi? In più non sapeva nemmeno come fare, perciò le poche volte che ci aveva provato lo aveva fatto a mani nude... Scavare... non lo aiutava di certo a oltrepassare quel muro alto che lo circondava fin da quando era bambino.
A volte, mentre cercava di scavare, senza ottenere grandi risultati visto il modo in cui procedeva, si fermava a osservarlo, il muro, fantasticando su come poteva essere dall'altra parte, ma c'era sempre qualcuno che lo riportava alla realtà... qualcuno che, con l'aria di quello che conosceva non si sa quale verità nascosta, gridava: lavora sodo e scava!
Altri, invece, gli bisbigliavano all'orecchio di sbattersene di quel lavoro… di godersela e… persino di ricoprire di notte le buche degli altri scavatori…
Per qualche tempo, pur se sempre combattuto, il fatto di avere quel potere sul lavoro degli altri e di riderci sopra lo appagava, lo distraeva dal muro, da quel confine che gli era stato imposto. Ma da chi?
Col passare degli anni, cominciava a rendersi conto di avere buttato via, con le sue azioni, se stesso, e che ricoprire le buche degli altri era faticoso tanto quanto scavarle… e per lui, anche più doloroso.
A poco a poco, capì che quelle buche erano state scavate per un motivo, che si trattava di basi per costruire... da una buca, piantando un seme, sarebbe nata una pianta, in un'altra sarebbero state gettate le fondamenta di una casa, un'altra ancora poteva diventare un pozzo d'acqua per l'irrigazione e così via…
Richiuderle, invece, causava solo lacrime a chi con impegno e sudore le aveva scavate per il proprio scopo e altra fatica perché il lavoro ricominciava d'accapo. Allora si fermò... il muro era sempre lì, ma gli sembrava più basso adesso, e quel lavoro non più tanto inutile...
Cominciò a osservare attentamente, cosa che non gli era mai venuta in mente di fare prima, alcuni scavatori, e si accorse con stupore che loro non scavavano con le mani, ma con degli attrezzi apposta, strumenti che lui non aveva mai visto e che non sapeva esistessero...
Allora usò il suo ingegno per qualcosa di utile, questa volta, iniziando a costruirsi piano piano gli stessi utensili, poi, sceltosi un posticino tutto suo ai piedi del muro, cominciò a scavare.
Un bel giorno, mentre si asciugava il sudore, si accorse che tutta la terra che aveva accumulato alla base del muro aveva formato una montagnetta che rendeva il muro più basso... Capì che continuando a lavorare sodo avrebbe prodotto sia tante buche, utili anche agli altri, sia altra terra per aumentare l'altezza della sua montagnetta, così forse un giorno avrebbe potuto guardare dall'altra parte... e poi chissà...