Ernesto Bernardi (fiocco di neve) | 17-05-2003 |
Quinsi è un fantasmino che vive insieme agli altri fantasmi del presente. La loro anima e il loro pensiero sembrano rimasti impigliati nel passato, ma sperano un giorno di ritornare a questo mondo, lussureggiante, fertile, affascinante, abbandonato in fretta e furia per scelta o per costrizione del destino.
L’aspirante suicida sembrava essersi accorto che non valeva la pena di portare a termine il suo piano, ma il veleno che aveva ingerito non lasciava speranza perché aveva danneggiato le parti più importanti del suo corpo, lasciandolo inerme e passivo sul lettino della sala operatoria, dove il chirurgo cercava di limitare i danni subiti.
Pensava non ci fosse più niente da fare, ma non era cosi.
Dopo la sua presa di coscienza, accade qualcosa di speciale, quasi un miracolo; il fantasmino è ancora vivo, con l’unico rammarico di stare ancora in mezzo ai fantasmi del passato, che vagano per questo mondo, con tutte le sue regole e aspetti belli o brutti, ma da rispettare.
Quinsi, il ribelle, era riuscito a clonarsi creando scompiglio fra gli altri fantasmi, disorientando anche quella parte che cerca di mediare, che cerca di farli integrare in questo mondo, che li aspetta come una madre che vuole riabbracciare i suoi figli che tornano malconci da una guerra persa in partenza.
Non importa, lo curerà insieme agli altri, con tutto il suo amore e il suo coraggio, anche se i conti non quadrano e il mondo gira con o senza Quinsi, il fantasma dei fantasmi.