Non ti scordar di me

Cesare Zubani

Video Youtube 22-01-2010
 

E’ notte, sono fatto e anche un po’ sbronzo, sono appena uscito da un cinema a luci rosse, dopo solo 20 minuti. Dentro mi si era avvicinato uno con la proposta di andare a casa sua che mi faceva fottere la moglie.

Non ero così sconvolto da non domandarmi che ruolo avrebbe avuto lui e sono andato via. Uscendo, noto in fondo alla sala uomini dediti a soddisfarsi a vicenda, mi viene in mente il viaggio di Dante all’Inferno.

Passando davanti alla cassiera provo vergogna, sentendo il suo sguardo addosso, avrei voluto dirle “guardi che io non sono come quelli là dentro”, ma forse ho fatto meglio a tacere.

Ho ancora soldi in tasca e mi piace girare da solo per il centro storico di Brescia.

Mi faccio ancora un buco di coca e roba e la fantasia di scoparmi quella casalinga mi pervade. Scendo 50 metri e giro a sinistra, il vicolo appare deserto ma so che non lo è; infatti, penetrandoci, là in fondo sotto i tenui lampioni, vedo “le zie”, sedute sul loro sgabello, avvolte nel loro pellicciotto. Che poesia, una marchetta tra un punto croce e un altro, tra un rebus e un cruciverba!

Passo in mezzo a loro un po’ impacciato, le guardo come se fossi un turista, faccio di tutto per farmi vedere disinvolto ma mi incrocio con un dolce sguardo, con un sorriso che mi dice: “Lo so che non sei qua per caso, rilassati”. Non mi rilasso ma prendo coraggio e mi avvicino, come un bambino curioso e inesperto le chiedo: “Quanto vuoi per fare l’amore?”

So che è una domanda inadatta per una prostituta, ma è quello che mi è uscito, ho poco più di 20 anni e in quel momento sono davvero un adolescente imbranato. “Per 30 mila lire stasera ti mangio” mi dice in dialetto, mi sento subito a mio agio, entriamo nel portone lì vicino, saliamo le scale strette e antiche fino ad arrivare alla sua camera.

E’ una donna di mezza età, prosperosa, con i capelli castani cotonati come si usavano alla fine degli anni ’80; mi ricorda veramente una mia zia che ho tanto amato e che non c’è più. Forse è un sogno. Lei mi lava amorevolmente come fossi il suo piccolo e la cosa mi eccita e mi fa tenerezza, ricordandomi momenti d’infanzia. Forse Edipo sta giocando con me.

Dopo 30 minuti circa prendo la via per casa, lasciandomi alle spalle quel vicolo e quelle romantiche creature. Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.

Sono a casa e fiuto ancora il profumo di quel fiore e ancora oggi, dopo anni, lo sento; sarà un Non ti scordar di me.

 

 

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