Marco Marà

Dimitar Georgiev

  12-11-2005
 

Sapete la storia di Marco Marà?
Anch’io l’ho sentita poco tempo fa
Dicono che era un tipo strano
Era sempre pronto a dare una mano

Suo padre era un piccolo contadino, lavorava
E a sette bocche affamate da mangiare dava
La madre era minuta, tenera e un po’ stanca
Ma stava sempre attenta che niente manca
Morì avendo poco più di trent’anni
Così mancarono le sue belle mani

Avevano un pezzo di terra e una piccola
Casa in fondo al villaggio
Ma sul tavolo c’eran sempre pane e pasta
Giusto quanto serve, giusto quanto basta

Solo che Marco voleva molto di più
Voleva tanti cavalli giocosi sui prati
Un orologio d’oro e una cascina con terra e vigneti
Voleva ma non poteva averli

Amava una ragazza povera e bella
La prendeva solo se sapeva
Si ama una volta nella vita e
Se povera o ricca non lo sceglie
La testa, lo sceglie il cuore

Sperava che l’amore gli passasse
Se ne andò per sempre dal villaggio
E ha fatto un lungo viaggio

Si sa che ha sposato una ragazza
Ricca, pensava che così era la sua vita
Ha avuto tanti cavalli giocosi sui prati
Un orologio d’oro e una cascina con terra e vigneti

Tutto aveva e non aveva niente
Poco tempo dopo ha cominciato a bere
Cercava la salvezza in fondo al bicchiere
Ma non riusciva a trovarla

Dicono che era ancora giovane quando è morto
Dentro un bar. Il cuore si è fermato
Ha appoggiato la testa sul tavolo
Sembrava che si fosse addormentato

Si ricordano ancora le ultime parole che ha detto
A cosa servono tanti cavalli giocosi sui prati
Un orologio d’oro e una cascina con terra e vigneti
Quando non sono con quella che amo
Quando non posso tenerla per mano

Questa è la storia di Marco Marà
Anch’io l’ho sentita poco tempo fa
Anche quelli simili a lui quando pensano
Bene di questa storia dicono che era un tipo strano.

 

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