Quello che non ho (di Enzo Martino) |
Marika Bò |
Liceo linguistico Oderzo | 20-03-2008 |
Con questa canzone l'autore si mette nei panni di un ex-detenuto, appena uscito dal carcere, che riflette sul suo passato e su tutti i momenti della sua vita che non ha potuto condividere con le persone a lui care. A causa di un errore che gli è costato la detenzione, non ha più la speranza di potersi creare un futuro, la sua vita ha subito una svolta e difficilmente potrà ritornare come prima. In molti casi commettere dei reati è frutto di una cultura molto ridotta e di un basso grado di istruzione che spingono le persone a non avere un autocontrollo e una capacità di gestire e conoscere i propri fiumi sotterranei. Questo ex-carcerato, inoltre, è pentito, vorrebbe cancellare tutta la sua vita e ricominciarla con una visione diversa del mondo che lo circonda, dando più ascolto alle sue sensazioni negative come rabbia, dolore, angoscia e sconforto. Con il suo sbaglio più grande ha perso la possibilità di veder crescere i suoi figli, di potersi prendere cura di loro e di condividere insieme le esperienze più significative e importanti. In quel luogo triste e malinconico chiamato "carcere" tutte le sue emozioni si sono trasformate in angosce e sofferenze. Da quest'uomo traspare una persona rapinata dei suoi sentimenti, privata della cosa più importante della vita di un uomo: l'amore. L'unico suo pensiero è la voglia di ricominciare, di rinascere e di mettere in atto quello che ha potuto ricevere da quegli anni bui che non potranno mai essere cancellati e che non devono essere cancellati, perché, per imparare, bisogna riflettere sugli errori commessi. Io penso che quest'uomo si sia veramente pentito, abbia sofferto e capito il suo sbaglio, ma ora è lui che deve lottare e chiedere aiuto per rielaborare il suo errore. Deve impegnarsi ed essere determinato, ma deve essere una sua volontà che viene da dentro. Solo così potrà ricavare un buon insegnamento anche da questa esperienza negativa e solo così ne potrà uscire vincitore.
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