Il mondo intero e la paura

Walter Madau

09-06-2004  

 

Foto di Carla Zaffaroni

 

Questa foto è mia.
L’ho scelta in mezzo a tante altre.
E’ stupenda, ciò nonostante nel mostrarla mi innervosisco; quasi mi vergogno.
E’ lì sul muro, sopra al comodino accanto al mio letto.
Un comodino esigente con appoggiato sopra un righello, un lustro portacenere pur essendo fumatore e un piccolo leone di pezza.

E’ bellissima la mia foto; non è facile toglierla da lì, ma devo.
Quella foto è il mio cuore.
Un cuore che batte e pulsa nel piacere di sentirsi solo.
Un cuore che gode nel non avere bisogno di niente e nessuno. Un cuore che pensa di potere sopportare tranquillamente il freddo di quella gelida e imminente notte.

Chilometri e chilometri tutto intorno.
Il mondo intero a disposizione e la paura in un punto fermo.
Un punto in atteggiamento di fredda e tagliente sfida.
Una sfida affilata.
Più è affilata più affonda dove un fiume di sangue e tristezza dona nuovamente calore, vita.

Chiudo gli occhi e inizio a sognare.
Non posso dire cosa, credetemi.

Apro gli occhi; il tempo è scaduto,
non ho più tempo per quella cosa.
Ritrovo la mia foto;
felice di trovarla lì.
Questa sera potrò dormire in pace;
grossi nuvoloni carichi di pioggia e tempesta
oscureranno il cielo nel mio cuore.
Senza accorgermene mi addormento dolcemente.



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