Lavoro, ordine e pulizia |
Walter Madau | 11-06-2004 |
Foto di Carla Zaffaroni |
Tante stupende fotografie in bianco e nero.
Un bagaglio d’arte non indifferente.
Mille pensieri che nascono da immagini impersonali, quasi astratte, con le quali possiamo fare un ottimo lavoro introspettivo, dedicare attenzione a cosa più ci accomuna: unire, sognare e costruire.
Quasi quasi è un'offerta che non si può rifiutare!
Quasi quasi, perché è un vulcano saturo di emozioni pronto a esplodere, facendo spaziare in lungo e in largo pietre, metalli e fanghiglia.
Un fiume in piena nella stagione della pioggia che arriva al mare.
Dove un lago di profumo può disciogliersi senza far sentire nulla al più sensibile dei nasi. Dove una cisterna di acido può contaminare ogni cosa senza cambiare la chiarezza.
E’ il sapore dell’acqua.
Non ho voglia di riversare questo mio piccolo filone in una miniera in disuso o, meglio ancora, ho intenzione di prendere tutto e il prima possibile.
Non ho voglia perché ho bisogno di setacciare di fino, dividere, pulire e lucidare.
E un lavoro faticoso che richiede tempo, pazienza, concentrazione e soprattutto l’aiuto di voi altri.
Nonostante tutto fiuto l’affare e chiedo un accordo.
Uniche condizioni: scelgo io il prezioso da raccogliere e il sistema di lavoro rimane quello tradizionale, perché quello che più mi sta a cuore nel cantiere è l’ordine e la pulizia.
Ordine intorno alle cose setacciate per renderle più visibili e vivaci.
Pulizia per facilitarne lo spostamento nei loro luoghi naturali e far sì che crescano e si riproducano, trasgredendo.
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