Sogno di un mattino di mezzo inverno

Matteo de Maria

23-05-2004  

 

Foto di Carla Zaffaroni

Non c’è niente di più bello che passeggiare in mezzo alla natura.
E’ mattino presto, ha smesso di nevicare ma non c’è il sole, il cielo è bianco e la terra è ancora più bianca. Il gelido vento del nord continua a fischiare tra i rami dei faggi e muove mulinelli di neve, lasciando solchi e piccole dune in un disegno asimmetrico che segue le asperità del terreno. Ho freddo, sono così imbacuccato che mi muovo goffamente, ho il naso gelato e l’aria che soffio espirando sembra si condensi fino a cristallizzarsi.

Continuo a camminare, a un certo punto noto che il terreno è cambiato, le piccole dune di neve adesso seguono un disegno regolare e il terreno si è appiattito, scivolo malamente e quasi cado, poi mi rendo conto di essere arrivato su un laghetto, anzi, probabilmente mi ci trovo proprio in centro.

Ho paura, immagino il sottile strato di ghiaccio che mi separa dall’acqua mortale. Una linea sottile che divide il sogno dall’incubo, la coscienza dall’oblio, il mattino dalla notte infinita.

 

Incisione di Carla Zaffaroni

 

Riprendo a camminare lentamente verso la riva ma quando mi mancano pochi metri, con un colpo secco, il ghiaccio si spacca e mi ritrovo nel gelo ustionante. Torno subito a galla ma invece dell’aria sbatto contro il ghiaccio; c’è una forte corrente, per questo in quel punto era più sottile e si è rotto.

Devo assolutamente respirare, il gelo è terribile, la corrente mi trascina, urlerei se avessi l’aria, colpisco il ghiaccio con le ultime forze che mi restano finché non ce la faccio più, inspiro fortemente e trovo aria! C’è un leggero spazio tra l’acqua liquida e quella solida, solo di pochi centimetri di altezza, ma è bastato un mezzo respiro per farmi uscire dal panico e tornare lucido.

Mi rendo conto di essere spacciato, non sento più le estremità e tutto il mio corpo è scosso da un tremore incontrollabile. La cosa strana è che non sento più paura, il tremito convulso se ne va lentamente insieme alla sofferenza, sento solo una vibrazione profonda e continua che mi rilassa mentre vengo avvolto da una luce calda e dorata.

Comincio a tossire e mi sveglio tutto sudato, shit! Mi sono addormentato sulla spiaggia, che caldo! Mi alzo in piedi e corro a buttarmi in mezzo alle onde.


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