Diogene

Daniele Marini

   

C’è qualcosa che spinge Diogene verso le sue scelte? Sì, certo! Sicuramente! Immancabilmente! Ma che cosa?

Quando l’instaurarsi di un’analogia non sembra cosi folgorante o definitiva, che cosa lo fa scattare a caccia di sensazioni che non conosce? Che potrebbero non esserci o non esistere affatto? Essere una proiezione di stimoli o speranze cercate con disperazione, come un cane in un deposito di rifiuti cerca qualcosa per nutrirsi da una fame perenne?

Guardare delle fotografie, che valore vuole dare ad un’azione, in fondo così banale? A cosa potrà servire? Cosa spera di trovare? Alla ricerca di cosa? Cercare di stimolare ricordi sopiti?

Forse vuole entrare in un mondo nuovo, vedere qualcosa che non ha mai visto, sente addosso un po’ di paura, quella di scoprire il vuoto, conosce quel malessere, quello che ti viene dal senso di non appartenenza, di quelli che ti stringono l’addome verso l’interno, che ti stancano le membra, che ti fanno pesante il respiro, quella sensazione di sentire le cose, anche le più vicine, ad una distanza che permette alla solitudine spazi infiniti.

 

 

Quante volte avrebbe voluto occhi in prestito, ricordi di occhi in prestito, poter avere milioni, miliardi di immagini che lo potrebbero far entrare in un altro mondo a leggere storie sconosciute, luoghi mai visti, entrare nel tempo di una realtà certamente passata eppure ancora presente!

Ecco perché le immagini lo attraggono; anche le tue hanno questo dono: alcune lo attraggono, certe lo conquistano, altre lo sconcertano, talune lo incantano, diverse lo rapiscono, portandolo a spasso per uno spazio nuovo dove la sua curiosità di conoscere e di comprendere può trovare il suo appagamento, pochissime lo lasciano indifferente (questo non riesce  a capirlo chiaramente, ma forse con un po’ di buona volontà, più avanti, ci riuscirà).

Anche tu che guarderai queste foto per la prima volta potresti provare questa sensazione, avere dei dubbi, non ti scoraggiare! Guardare una foto di un altro può farti entrare in un’intimità sconosciuta non sempre cercata o voluta. Ci possono essere delle implicazioni? C’è qualche rischio?

La conoscenza ci dice che quando si cerca un’intimità c’è sempre un piccolo rischio. Quale?. Forse è meglio lasciarsi andare, senza scervellarsi su amore e odio, il bello o il brutto o anche banalmente sul più e meno.

 

 

Gli Scritti