Un'infinità di movimenti

Livia Nascimben

20-09-2004  

Di oggi che dire? Indescrivibile!
E' stato molto coinvolgente, intenso, inimmaginabile, travolgente.
La musica porta con sé il canto e il movimento e, per qualche ragione, ho sempre cercato di starne lontana.

Oggi ero lì per ascoltare e sentire, per "farmi conoscere dalla musica" e nell'immobilità della mia sedia ho sentito un'infinità di movimenti. E davvero "la musica si è riempita di mie mancanze". I momenti gioiosi mi rimandavano a feste tra amici, a balli, a canti, a situazioni piacevoli che mi mancano, che spesso non provo nemmeno a raggiungere. I pezzi più malinconici si riempivano di tristezza, di difficoltà, di paure, di immagini di tempi lontani, di bisogni che mi vergogno di avere. La profondità del tango mi feriva; seduzione, corpo, sessualità, un conflitto doloroso e tagliente fra desiderio e paura.

Ero lì e potevo arrivare dove la musica mi portava. Arrivare però mi faceva male, nella realtà di tutti i giorni fatico a lasciarmi trasportare dalle emozioni, e i movimenti e i respiri sono legati, corti.


 

Oggi forse ho desiderato troppo, ma era il coinvolgimento della musica a portarmi, le sbarre alle finestre a dirmi di uscire.