Adriano Avanzini | | 07-05-2008 |
Ho finito ora di impacchettare i miei quadri e nel pomeriggio andrò ad allestire la mostra, finalmente mi posso rilassare un poco.
Leggo lo scritto di Livia e l'impressione immediata è quella di una persona che si fida incredibilmente degli altri. Questo scoprire, questo consegnare parti di sé così intime; nel leggere si ha quasi timore, è come camminare sopra una delicata distesa di fiori, si procede in punta di piedi preoccupati di non poter fare a meno di schiacciarne alcuni qua e là. E in questo camminare si ha una sensazione piacevole di naturalezza, freschezza e pulizia quasi infantili.
Mi verrebbe da dire: stai attenta Livia, non ti esporre così!
Porca miseria, ma come si fa ad avere tutta questa fiducia negli altri, benedetta ragazza? Ma poi mi viene da sorridere e ricomincio la passeggiata sul prato fiorito di Livia.