Un corso di soccorso, una tessera di risarcimento |
Rocco Ferrara |
11-02-2015 |
Da un po' di tempo frequento il gruppo della trasgressione, sono interessato alle riflessioni che posso fare partecipando al gruppo, ho voglia di crescere nonostante l'età. Non importano i limiti culturali, che magari non mi danno la possibilità di potermi esprimere, con frasi e scritti più eleganti; importante è arrivare a un nuovo stile di vita veritiero, senza più vivere nella menzogna.
In questa ultima settimana ci è stato illustrato il progetto di volontariato con la Croce Rossa. Mentre il dott. Aparo rendeva comprensibile il valore e l'importanza di questo progetto, ricordavo con grande emozione quando qui in carcere ho partecipato ad un corso di primo soccorso.
Mentre mi veniva spiegato come dare un primo soccorso, immaginavo di salvare una vita umana; poi, nella realtà, mi e capitato di aiutare un detenuto che aveva avuto un malore. Ricordo anche con grande emozione un altro detenuto che ho aiutato, aveva avuto un attacco epilettico e stava soffocando, senza perdere la calma gli ho tirato fuori la lingua dalla bocca evitando il soffocamento.
Purtroppo il mio passato da criminale mi porta sempre a pensare al male che ho causato alle persone e alla società. Oggi, pensando al percorso che ho fatto e continuo a fare, mi sento una persona che può dare un suo piccolo contributo alla società quale parziale risarcimento del male fatto.