Mostra a San Vittore |
Redazione | 14-03-2006 |
Sui pannelli all'entrata della sala c'è una selezione di scritti e immagini presenti su www.trasgressione.net per rendere pubblico ciò che facciamo. I frequentatori del sito non ne avevano bisogno, ma in carcere i detenuti non hanno accesso a internet e non tutti gli operatori penitenziari e i frequentatori del carcere sanno di cosa si tratta.
Il gruppo è attualmente composto da circa 30 persone, fra cui detenuti ed ex detenuti, studenti universitari di varie facoltà, liberi cittadini. Dentro e fuori dal carcere di San Vittore, ci interroghiamo su temi che riguardano esperienze di sconfinamento, come la trasgressione, la sfida, il limite, l’imperfezione, la creatività, l’autorità, ecc. Fra le nostre attività, abbiamo frequenti convegni e incontri aperti anche a cittadini comuni. Insieme con professionisti di aree disciplinari diverse e gruppi esterni, cerchiamo le circostanze e le motivazioni della trasgressione, le analogie e le differenze che corrono fra le più comuni e semplici fantasie, l’arte e la creatività, i piccoli vizi e le nevrosi personali, l’abuso di potere sulla propria e altrui libertà.
Dentro e fuori le mura cerchiamo le immagini e le idee che favoriscono e quelle che ostacolano un rapporto costruttivo con se stessi e con gli altri, con lo scopo di conoscerle, farle dialogare ed evolvere. Non si tratta di un gruppo di psicoterapia, anche se uno degli obiettivi principali è l’evoluzione dei singoli membri e delle loro relazioni. Sviluppando i temi di cui ci occupiamo, ciascuno ricorre alla propria esperienza e alla propria cultura per offrire agli altri dubbi e riflessioni. I documenti scritti di detenuti e studenti diventano ad ogni incontro motivo di confronto e di rilancio e, insieme con quelli che ci giungono dall’esterno, vengono raccolti sul sito www.trasgressione.net. Tramite il sito la voce del gruppo esce dalle mura di San Vittore, alimentando la comunicazione tra carcere e società.
L’attività del gruppo non è gradita a tutti; da più parti viene guardata con sospetto, probabilmente perché promuove il dialogo fra protagonisti e aspirazioni che solitamente non amano comunicare fra loro. Noi, con il materiale sulle bacheche, vogliamo rendere di pubblico dominio ciò che facciamo così da offrire ai nostri diversi giudici maggiori elementi per decifrare di cosa si tratta. Il gruppo è aperto a chiunque, detenuti e non, sia interessato agli obiettivi di cui sopra. Si può partecipare all’attività inviando dei propri documenti (riflessioni, racconti, poesie, disegni, foto) e/o facendo richiesta di partecipare alle riunioni (è gradito che la richiesta sia accompagnata da qualche riga di motivazioni). Ringraziamo, infine, tutti coloro che ci aiutano nella nostra ricerca.
Il gruppo della trasgressione
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