Trasgressione |
In alcuni degli incontri con gli ospiti, si sono evidenziati dubbi, domande, posizioni a volte contrapposte su cosa intendere per "trasgressione". Spesso ci si è chiesti quale sia la differenza fra la trasgressione di chi commette reati e quella del rivoluzionario.
E' stato facile rispondere che chi commette reati, lo fa generalmente per se stesso, mentre chi trasgredisce in nome di un'idea, mira ad ottenere dei benefici per la collettività.
In altri incontri si è sentita l'esigenza di discriminare fra trasgressioni distruttive e altre costruttive. Spesso si è anche affermato che la vera trasgressione è solo quella che trasforma, tanto che alcuni detenuti hanno ritenuto di non "meritare" la qualifica di veri trasgressori, perché la loro azione aveva avuto, come unico obiettivo, il guadagno personale e mai quello degli altri.
Sembra quindi necessaria qualche precisazione.
Con il termine trasgressione si indica semplicemente l'andare oltre i confini della regola. Estensivamente può essere definita trasgressione anche la deroga dal codice espressivo più consueto in un determinato contesto. In tal senso si definisce trasgressivo anche l'atteggiamento eccentrico, ad esempio un abbigliamento, un modo di comunicare che si discosta dal modo di procedere più consueto; spesso viene definita trasgressiva la persona che sorprende il suo interlocutore anche senza violare una regola vera e propria: ad esempio l'artista originale o chi introduce nel proprio campo espressivo un nuovo modo di proporre se stesso o i suoi prodotti.
Ma l'introduzione di altre forme espressive, in realtà, corrisponde ad una nuova codificazione di regole e non già ad una trasgressione. E' utile pertanto distinguere fra comportamenti trasgressivi che si limitano a derogare dalle norme e comportamenti trasgressivi che vengono seguiti da tentativi di introdurre nuovi canoni di espressione o nuove regole comportamentali:
Picasso, Les Demoiselles d'Avignon (1) |
Ridefinire i confini del campo è un'operazione che comporta un guadagno in termini di libertà espressiva, ma che non procede nell'arbitrio e che non promuove anarchia: un'operazione, dunque, ben diversa da quell'altra, il cui fine principale si esaurisce nel violare le regole dalle quali non ci si sente garantiti.
La differenza fra primo e secondo tipo di trasgressione è anche legata
Nel corso dei primi incontri del gruppo, la mancanza dello spazio interiore e/o fisico e la carenza di risorse personali per utilizzare lo spazio disponibile sono diventati punti di riferimento centrali della riflessione comune. Gli esempi sorgono spontanei e numerosi sia ripensando all'esperienza personale che molti dei detenuti ripropongono, sia esaminando esempi di trasgressione nei vari campi dell'esperienza umana.
L'impulso a trasgredire sembrerebbe sempre riconducibile alla seguente formulazione:
Va oltre i confini designati da una regola colui che, per una combinazione di ragioni interne e ambientali, non trova o non sa riconoscere, all'interno dello spazio già codificato e che si ha a disposizione, le condizioni sufficienti per dare corso alla sua esigenza di crescere e di trasformare la realtà entro cui riflettersi.
In altri termini, l'atto della trasgressione nasce come risposta all'esigenza di avere uno spazio per cercare, per delineare una identità personale che, nello spazio di cui il soggetto dispone, non si riesce ad esprimere.
I codici espressivi della pittura, della musica, della poesia vengono disattesi quando l'artista o il poeta hanno dei contenuti da esprimere che non possono o non vogliono codificare, cioè rappresentare adeguatamente, servendosi degli strumenti e dei codici espressivi di cui dispongono.
Tale resistenza può dipendere da una insufficiente competenza nel loro campo espressivo, da una insufficiente creatività, o anche dall'insofferenza verso un limite che ci si sente pronti a superare. Lo stimolo che induce a disattendere il codice, che in un certo momento storico delimita il campo di quella particolare forma d'arte, è sempre la difficoltà di esprimere, secondo i codici tradizionali, qualcosa cui sembra di non potere rinunciare.
Renato Mari |
Questa affermazione, d'altra parte, sembra essere altrettanto valida anche quando si parli di scienza, di politica o della vita in genere:
Possiamo affermare che in molte occasioni la trasgressione è legata alla mancanza di strumenti utili per costruire la propria identità e perseguire i propri obiettivi all'interno degli spazi riconoscibili? Se si ha la possibilità di realizzare ciò che sentiamo necessario per la nostra identità o per la nostra sopravvivenza, il bisogno di trasgredire decade.
Occorre chiedersi, allora, quale identità e quali spazi stia cercando e quali sono gli strumenti di cui dispone la persona che trasgredisce al codice giuridico, al codice morale, al codice artistico.