La mia sfida la identifico in questo momento particolare in questo modo: oggi sono detenuto, la mia unica sfida è con me stesso, riuscire a superare tutte le brutture della restrizione personale e morale senza perdere mai il controllo di me stesso. E' dura, ma se non fosse così non la considererei una sfida.
Ho perso tutto quello a cui tenevo, ma non mi sento uno sconfitto, anzi presumo che chi mi ha voluto perdere si potrà sentire uno sconfitto perché io cercherò la positività del mio percorso e sono sicuro di ricostruire il rapporto perso con chi mi è stato allontanato inconsapevolmente.
Sono una persona costruttiva di sentimenti e di ragione, per cui il mio "io" mi indica che non devo mollare anzi devo rinforzare con solide mura di sostegno tutti gli attacchi che mi si presentano tutti i giorni della mia vita, credo che tutto non finirà, altrimenti non saremmo persone ma macchine senza sentimenti.
Concludo questo mio pensiero che mi assale in continuo "ma se non ci fosse la comunicazione tra esseri, se non esistesse azione, reazione, positivo, negativo, si parlerebbe più di Sfide?"
Vincerò.