"Sfida è capire che il modo in cui si vive
è solo uno dei modi in cui si potrebbe vivere"
Marc Quinn
Ho ripensato a che cosa sia la sfida, a quante volte l'abbiamo chiesto senza prima risponderci; ho ripensato a tutte quelle persone, quei grandi nomi delle più svariate discipline, che per due giorni si sono interrogati, si sono messi in discussione, ci hanno risposto.
La sfida per la prima volta toccata da tutti i suoi lati, esplorata attraverso ogni suo piccolo spiraglio, vissuta e raccontata con tutti i suoi volti, la sua forza, il suo fascino.
Quel fascino trasgressivo di chi vive sul confine di ciò che è stato, che è, e ciò che potrà essere.
Il fascino di chi trasforma un'idea in una vita, di chi arriva alla linea di partenza e
parte.
Una sfida che accompagna la vita di tutti, che guida e spaventa, che alimenta la propria ricerca.
Letterati, matematici, filosofi, scienziati, artisti
la sfida. Per tutti. Per ciascuna delle loro vite e per ciascuno dei loro impegni.
La sfida di chi porta una parte del proprio carcere a vedere la luce e a vivere con la dignità degli uomini.
La sfida di chi abbatte i propri limiti e incenerisce le convenzioni pur di poter essere ciò che è, senza vincoli, senza maschere.
La sfida di chi dopo anni di carcere è cambiato e sta cambiando alla ricerca di un presente migliore, nello sforzo di costruire, di continuare.
E poi la sfida dell'accettare se stessi, di sparigliar il destino laddove il destino non ha lasciato scampo al corpo, vivere trasformando il limite in risorsa.
Vivere nel rispetto di se stessi, accettandosi e dimostrando con meravigliosa dignità quanto il mondo e la vita possano essere belli.
Sfida di chi di un dolore fa un'arte, di chi restituisce un'identità dignitosa e da ammirare a chi dagli occhi dei miseri non può essere guardato.
Sfida di chi vive come nessuno penserebbe di poter e voler vivere, di chi solleva un bicchiere con i denti, scrive con i piedi, dipinge con la bocca e vive della soddisfazione di esserci riuscito, di aver dimostrato quanto l'arte e la dignità non abbiano limiti.
La sfida di chi non vuole superare, non vuole dimostrare di essere diverso, ma di essere uguale, di aver diritto a una vita normale per sé e per i propri figli.
L'affermazione di un'identità e di un'appartenenza etnica al di là del visibile e del catalogabile, il diritto di essere italiano quando italiano lo si è già.
Sfida di chi dentro il carcere attinge dalla propria forza interiore, di chi respira la libertà del pensiero e della mente attraverso un corpo in gabbia.
Sfida di chi nel corso degli anni ha costruito, "è diventato" e lotta per poter rimanere ciò che è.
La sfida di mondi sommersi che comunicano e si incontrano, si fondono e si spezzano per perdersi e ritrovarsi.
Tante sfide quante sono le vite, tante sfide quanti sentimenti, momenti, difficoltà, traguardi, sconfitte, ambizioni.
Solo uno, uno soltanto dei modi in cui si potrebbe vivere, dove il limite diventa valico.