I confini della maschera | |
Studente Carate 1° | Gennaio, 2004 |
Abbiamo discusso molto in classe sul tema delle maschere, sia col Gruppo Trsg., sia con la nostra professoressa di storia e geografia. In linea generale è risultato che ognuno di noi è obbligato a mettersi delle maschere a seconda dei casi o delle persone con cui viene in contatto. Io sono d’accordo con quello che abbiamo discusso e concluso, anche se poi vi saranno altri incontri e dibattiti, a mio parere molto interessanti ed educativi.
Alcune persone, com’è risultato nel dibattito, sostengono che troppe maschere celano la vera personalità della persona, e quindi le impediscono di essere se stessa; io non sono d’accordo, perché credo che il carattere della persona sia dato anche da tutte le sue maschere e dalla sua capacità di gestirle. Penso infatti che non sia possibile essere completamente privi di maschere; almeno una è indispensabile, anche la più strana; la maschera è il riflesso del carattere, e quindi è impossibile, a mio parere, affermare che le maschere impediscono alla persona di essere se stessa.
Alcuni esempi di maschere si possono trovare nei diversi atteggiamenti che ha un ragazzo quando si trova con i suoi amici e quando è in classe ad ascoltare una lezione. Nel primo caso il ragazzo è molto aperto, parla molto e si agita; mentre nel secondo caso egli non può comportarsi come nel primo, perché l’ambiente scolastico glielo impedisce, ed allora, mettendosi un’altra maschera, esso diventa calmo, generalmente chiuso e non parla. Questo è un esempio di confine della maschera; ma non significa che il ragazzo quando è a scuola non è se stesso; anche se può sembrare molto diverso quando è con i suoi amici, è sempre se stesso ma con un’altra maschera addosso, quella che potrebbe imporgli la scuola o un posto di lavoro, una riunione ecc.
Un altro esempio dei limiti delle maschere è visibile nel diverso stile con cui ci si parla con un amico e con gli adulti. Davanti ad un amico in genere si usa un tono a volte volgare, mentre guai se lo si usa con un genitore o con un adulto.
Ognuno, a seconda delle diverse persone con cui si confronta, assume atteggiamenti e comportamenti diversi, anche senza rendersene effettivamente conto, ed è influenzato dal loro modo di vederlo. Così si assume sempre lo stesso tipo di comportamento ogni volta che si incontra quella persona; e a cambiarlo ci vuole molto tempo.