Il paradosso della maschera | |
Studente Carate | Gennaio, 2004 |
La maschera è un mezzo che molte persone usano per presentarsi agli altri, proponendosi con atteggiamenti diversi. Spesso le maschere sono, ahimè, usate anche in modo ingannevole, sfruttate per celare la propria identità, per non fare capire alle altre persone le proprie intenzioni.
Ma allora è giusto utilizzare una maschera?
Spesso usare una maschera può essere obbligatorio. Per esempio, in un situazione formale è molto importante usare un certo tipo di atteggiamento, certamente diverso da quello che si usa quando ci si trova con gli amici. Utilizzando una maschera, si può quindi cambiare e adattarsi al contesto che ci circonda.
La maschera permette inoltre di mostrarsi alle persone in modo diverso, per esempio fingendosi più sicuri di sé per riuscire a superare paure che altrimenti ci bloccherebbero. Per questo si può ritenere la maschera un mezzo utile e non negativo in quanto un sapiente e moderato uso di essa permette di trovare il giusto equilibrio tra finzione e funzionalità.
Però, se la maschera è usata in modo ingannevole, le persone che la indossano possono sentirsi più sicure e protette, ma chi sta loro intorno potrebbe “abituarsi” a quella maschera, e al momento in cui quella persona la toglie, si accorgerebbe dell’inganno. Un utilizzo in modo negativo della maschera può essere il fatto di voler celare la propria vera identità, fingendosi diversi; per esempio, una persona ricca, solo per far colpo su qualcuno.
Io credo che la maschera sia uno strumento, un mediatore del messaggio che si vuole far arrivare alle altre persone che ci circondano. Sono arrivato però alla conclusione che la maschera, dal valore che assume in ambito teatrale (nel quale serve solo a rappresentare un personaggio), può arrivare anche a ritorcersi contro chi la indossa: spesso si diventa schiavi della maschera che si usa abitualmente, tanto che diventa difficile disfarsene. Questo è quello che mi spaventa di più di una maschera!
E’ anche vero, però, che le relazioni sono facilitate se si utilizza una maschera, in quanto ci si sente più protetti, come se il mondo esterno, con i suoi attacchi scalfisse solo ciò che sta in superficie, ovvero quella piccola parte di noi che decidiamo di mostrare agli altri.
Nella vita spesso utilizzo delle maschere, ma molte volte non me ne accorgo in quanto mi sono abituato a cambiare atteggiamento, tanto da sentirmi ormai obbligato: così io indosso la maschera dello studente, quella del figlio, del giovane sedicenne che esce con gli amici.
Ogni maschera mi permette di mostrare agli altri ciò che io decido di rendere visibile; in quel momento, nessuno può portarmi ad utilizzare una maschera diversa, indipendentemente dal fatto che la maschera che io sto usando sia giusta o sbagliata.
Mi piace pensare che la maschera sia solo un mediatore del messaggio; non uno strumento che tutti possono usare inconsciamente, ma un modo per cercare di diventare una persona migliore, un modo per mostrare agli altri un pezzo della nostra personalità che altrimenti verrebbe soffocato.