Prime impressioni dopo il workshop |
Giusy e C. | 04-03-2007 |
Difficile dire cosa mi è rimasto. Di sicuro mi porto a casa l’incontro con voi avvenuto in carcere sul tema della maschera, durante il quale ho notato quanto anche parlare di una sola parola possa generare incomprensioni per l’uso diverso e per i diversi significati che si danno alla parola stessa. Nonostante questa difficoltà nello spiegare e nel comprendere di volta in volta che cosa s’intende per maschera, ho visto la voglia di comunicare, di ascoltare e di conoscere. Ed è proprio questa voglia di comunicare che spero di riuscire ad alimentare nel nuovo servizio che sto per iniziare. -Anonimo- ………………………………………… Da questo workshop e nello specifico dall’incontro con il gruppo della Trasgressione credo di aver ottenuto innanzitutto un’opportunità rara, quella di confrontarmi con persone che ho sempre pensato lontane, che non avevano niente a che fare con la mia realtà; lo svolgimento dell’incontro in carcere, al contrario mi ha impressionato notevolmente e mi ha suscitato la riflessione che anche i carcerati, più di qualunque altro, hanno bisogno di sentirsi vivi attraverso la condivisione, il confronto. Da qui nasce in me la convinzione che è necessario agire concretamente per realizzare i concetti e le intenzioni ben teorizzate ma poco applicati, come il rispetto per la dignità della persona, il diritto ad avere una dimensione sociale di crescita, spesso rappresentati solo da piccoli gruppi come quello della Trasgressione. Ciò che porto con me da questa esperienza è una maggiore attenzione a questa realtà, un più profondo rispetto per la legalità ma anche il rispetto per coloro che per qualsiasi motivo ne sono rimasti fuori.Vorrei con la partenza testimoniare queste idee che il workshop ha contribuito a fare nascere in me. -Anonimo- ………………………………………….. All’inizio del Workshop ci hanno chiesto, tra varie cose, di definire la ‘Scelta Politica’, uno dei pilastri del Clan. Essa consiste nell’interagire con la realtà che ci circonda, vivere in asse come cittadini a tutto tondo, ovvero INFORMATI, ATTIVI, TESTIMONI.Per questo credo che il primo passo dopo questa esperienza sia il portarne testimonianza prima di tutto all’interno del Clan, ma anche in famiglia e tra gli amici.Ma solo testimoniare non basta! Il Clan, se ben radicato ed inserito nella parrocchia o, più in generale, nel comune, e grazie al Servizio, può trovare la forza e l’occasione di avviare collaborazioni, con lo stesso carcere cittadino, o alla peggio, con istituzioni gruppi o comunità con gli stessi obiettivi di costruire delle relazioni e fondati sulla SPERANZA, ossia il credere nelle potenzialità dell’altro e nella possibilità per ciascuno di avere un futuro e una vita migliori. -Anonimo- ……………………………………….. Vorrei restituire al gruppo della Trasgressione…
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