| Un pizza per Elisa |
Livia Nascimben | 25-05-2009 |
Ciao Dorotea, oggi sono stata contenta di riuscire a venire all'incontro con gli studenti del vostro istituto, anche se solo per un'ora.
Mi hanno colpita le parole di Antonio quando, verso la fine, ha interagito con Elisa, la ragazza che si rifiutava di parlare. Io facevo il tifo per lei, in silenzio! Tifavo perché sono stata seduta sulla sedia dove era seduta Elisa per molti anni e so quanto sia doloroso sentire di non avere nulla da dire, credere di non avere nulla di interessante da offrire, vergognarsi.. in sostanza, rifiutare gli inviti a prendere la parola e andarsene a casa con la sensazione di avere fallito e con la rabbia per te stessa perché non riesci a modificare una realtà che non ti piace (perché in fondo vuoi parlare e vorresti farlo come e più degli altri. Non sono certo gli argomenti che ti mancano!).
E tifavo perché -con tanta fatica- da quella sedia mi sono schiodata ed è tutta un'altra vita! Non ci si mette a parlare da un giorno con l'altro solo perché lo si decide, come non è per decisione che si smette di fare reati.
La tua collega aveva usato un'espressione che mi è piaciuta: "occorrerebbe abbandonare l'idea dell'onnipotenza della volontà". La fiducia l'acquisti procedendo per gradi. A volte la meta sembra impossibile da raggiungere e questa sensazione la conosco bene! Però se ti avvicini poco alla volta e insieme a qualcuno, ti fa meno paura e arriva un giorno che sei in vetta e non ti sembra vero!
Ho sentito Antonio molto tenero nei confronti di Elisa: "ero un po' come te, mi sentivo insicuro e credevo di potermi esprimere solo mostrando il mio potere, la mia forza; altri modi non li ho coltivati, tanto che col tempo mi sono dimenticato della loro esistenza. Oggi ho scoperto che sono anche altro, oltre alla mia forza, sono la persona che potevo essere da ragazzo, ma che allora non ho avuto fiducia di potere diventare".
Le parole, probabilmente, non erano proprio queste, ma il senso credo di non averlo tradito. Antonio stava invitando Elisa a rischiare di scoprire di essere capace e lo ha fatto consegnandole una parte della sua storia. Mi hanno colpita le parole, ma anche la dolcezza con cui le ha pronunciate.
Potresti invitare Elisa a scrivere e ad inviarci le sue riflessioni, scommetto che avrà molto da dire! Intanto io invito te alla pizzata del gruppo chiedendo anche a Patrizia, Irene e Paola di invitare le vostre colleghe. La pizza è giovedì, ore 20.30, via Villoresi, Pizzeria Marina (zona Romolo).
Un caro saluto.
Livia
Giovedì 28 maggio 2009 - ore 20:30 Una pizza per ElisaIl Gruppo della Trasgressione invita amici e collaboratori Per prenotare rivolgersi a Giulia Marchioro, 3201991415.
|