Miniconvegno sugli elaborati
Indicazioni sull'incontro a San Vittore
Il convegno si svolgerà all'interno di uno dei reparti: la sezione penale, quella in cui vivono detenuti condannati ad una pena definitiva, quella in cui vivono buona parte dei detenuti che fanno parte del Gruppo della trasgressione.
Per evitare di arrecare troppo disturbo a chi vive nella sezione penaleè opportuno che l'incontro avvenga fra le 14.30 e le 17.45.
Affinché si possa realmente iniziare alle 14.30, è indispensabile che le persone che vengono dall'esterno giungano all'ingresso di San Vittore (Piazza Filangieri, 2) entro le 13.45:
Come già indicato altrove, prefiguro un tempo distribuito come segue:
Totale: 3 ore e 15 minuti.
Su altre mie comunicazioni si parla di 8 tesine. Perché?
Perché non si può escludere che all'ultimo momento si presentino degli imprevisti.
Sarei molto grato agli studenti che saranno i probabili relatori degli incontri successivi se si rendessero disponibili a intervenire per ogni evenienza.
La loro presenza all'incontro (come di tutti gli altri studenti che verranno) sarà d'aiuto per comprendere come affrontare ed eventualmente migliorare la preparazione degli incontri successivi (le cui date vorrei definire con voi).
Ribadisco che ho piacere di discutere collegialmente la selezione e l'ordine dei vostri interventi. Tuttavia, poiché mi è stato chiesto più volte di esplicitare il mio orientamento, lo comunico:
Francesca Pavesi, Silvia Casanova, Alice Ordanini,
Lisetta Moschin, Edoardo Sozzi, Trio acquarius.
Obiettivi dell'incontro
I contenuti e lo stile dell'incontro rispondono a un criterio che chi ha seguito il corso alla Bicocca non può non conoscere:
Studiare il deviante serve a poco!
Non ci servono oggetti di studio da mettere sotto il microscopio o da aiutare. Piuttosto, cerchiamo in carcere dei compagni di studio con i quali riflettere sul nostro mondo! Studiare insieme con chi commette reati fa evolvere il rapporto fra società e devianza più di quanto possano lo studio di chi commette reati e la pena che il reo sconta in carcere.
La verità ultima dei conflitti non è posseduta né da chi ferisce, né da chi viene ferito.
Il carcere, tradizionalmente, ricorda che esiste chi danneggia e chi subisce il danno; chi infligge dolore e chi lo patisce. Ma stare arroccati sulle due sponde del fiume non aiuta a costruire la città.
Lavorare e giocare insieme
cambia la realtà più del perdono o della severità.
Il problema, politico ed economico, è che per costruire ponti sul fiume occorrono grandi investimenti, occorrono forze molto difficili da mettere insieme. Ma, almeno per stavolta, le forze siete voi e la vostra intelligenza orientata per gioco e per davvero verso questo incontro: un miniconvegno, che, sabato 13 aprile, non è a San Babila, alla casa della cultura, ma in Piazza Filangieri al 2.