Home | Quando non esiste la primavera |
Ti alzi una mattina e il sole splende sopra di te.
La primavera ti accoglie col suo tepore
e ti augura una buona giornata.
Ma oggi la tua mente non riesce a vedere tutto questo.
Ti ritrovi chiuso in gabbia, in uno spazio angusto e buio
che mesi e mesi di dolore hanno costruito intorno a te.
La possibilità che ha il tuo corpo di muoversi
non è la stessa che ha il tuo cuore;
lui non ce la fa, è pietrificato, immobile.
Così questa mattina per te non vuol dire più niente,
la vedi a strisce perché oltre le tue sbarre.
Il tempo scorre
e si porta via quel poco di vita che ancora senti di avere.
Ad un tratto qualcosa scatta, riecheggia nella tua testa,
ti dice "E' ora!".
Ti lavi e l'acqua scorre sul tuo viso
togliendoti il colore, portandosi via parte di te.
Ti vesti, forse per nascondere il vuoto che ti porti addosso.
Poi esci di casa, accendi la macchina e parti.
Quando sapevi che la distanza percorsa era quella che ti stava avvicinando alla morte,
a cosa pensavi?
Quanto grande poteva essere la tua disperazione?
Il luogo è scelto, il giorno pure; il rito si sta compiendo.
Scendi dalla macchina, la stazione è lì insieme alla morte.
Passo dopo passo le vai incontro,
passo dopo passo tra le sue braccia sei pronto a gettarti.
Quanto grande poteva essere la tua disperazione?
Arriva il momento dell'attesa.
Stavolta sei fermo, sei arrivato, ora devi solo aspettare.
Il tempo scorre e si porta via quel poco di vita che forse non hai già più.
Ora devi solo aspettare che arrivi;
lui, il treno,
e con lui la morte,
la tua morte.
Ecco, senti il fischio?
Il treno annuncia il suo arrivo.
Quell'annuncio forse è per te.
Tremavi? O la morte ti rendeva tranquillo?
Ora il treno passa,
il tuo piede si protende.
E' un lavoro di precisione.
Il salto verso la morte.
Bisogna cogliere il momento giusto.
Bisogna essere disperati.
Quanto grande era la tua prigione?
Quanto grande era il tuo tiranno?
Poi l'incontro.
Il treno passa e tu ti lasci travolgere.
Consegni a lui ciò che per te ormai non ha più valore.
L'illusione della libertà.
E invece è solo la morte.