I mattoni del tiranno

 

Cosimo Colbertaldo

Il tiranno si serve dei muri per tenere le persone distanti.
Le circonda di mattoni perché rimangano sole,
perché la sua voce sia l'unico loro orizzonte.

Il tiranno spende le persone come mattoni
per comprare la sua fortezza.

Il tiranno è gelido,
quando l'altro alimenta una speranza;
brucia gli umori e la terra
dove l'altro disegna uno spazio.

Il tiranno alza i muri
per chiudere il volo di chi punta al confine.
Non permette che voci contrarie
si appoggino al suo segno.

Il suo mondo ha un solo colore,
il nero del potere sull'altro;
la sua idea di sé è alta, squadrata, di marmo.

Ma il suo marmo può essere scalfito,
ha un punto debole: può essere ferito
frantumato, spodestato,
reiventato.