A proposito del sito

La gazza che arraffa ciò che vale,
dimentica che l'oro è nel cercare

 

Ho stampato diverse cose che però non riesco a tenere insieme e mi spaventa l'idea che il materiale di studio sia il sito. Ci sono manine che si appendono ovunque e spesso ritornano scritti che ricordo di aver letto, ma mi chiedo dove e in relazione a cosa. Se hai un libro sai che una volta che hai studiato da pagina a pagina tot hai finito e ti metti l'anima in pace, ma con Internet la fine dov'è? E' come se ci avesse detto: il materiale da studiare per l'elaborato è la vita.

Già che ci sono, vorrei chiederle un piacere: se le capita, potrebbe mandare a "F" un messaggio da parte di "S"? Mi piacerebbe dirgli che mi ha colpito molto la sua lettera.

Mi è venuto un nodo in gola a leggere le sue parole da tanto che sono ricche di affetti:"Il voto è dentro a ognuno di noi. Il voto è la fortuna di poter usare lo spazio per elaborare temi più profondi, la vita e i suoi fatti, per dare attenzione ad una lettura più aperta e profonda delle storie e delle scelte oscure degli uomini". Mi sono ritrovata in queste parole come se davanti a uno specchio avessi visto una parte di me.

Di quel signore mi ha anche intenerito la sua preoccupazione di come eventualmente spiegare ai suoi bambini di fronte alla propria (speriamo di no!) casa "sventrata dai ladri" che il reato si può anche leggere come domanda inespressa. A me, quando avevo 12 anni, hanno svaligiato la casa per davvero: entrando nella mia cameretta, ribaltando ogni cosa, portandomi via gli ori (e gli affetti che c'erano legati) della cresima che avevo fatto qualche mese prima, qualcuno avevo invaso il mio spazio senza averne rispetto e io, per un periodo più o meno lungo, ad ogni rumore saltavo per aria dalla paura. La reazione dei vicini era stata molto violenta verso quei "farabutti che vi hanno derubati per comprarsi la droga"; sembravano più arrabbiati di noi: "morissero di overdose all'istante".

I figli di quel signore sono fortunati ad avere un padre che si interroga e se anche non dovesse trovare le parole "giuste" per spiegare la realtà, il messaggio (se saprà essere coerente!) in qualche modo arriverà.