Non ho partecipato al corso dell'anno passato e, che mi ricordi, è la prima volta che ricevo una vostra e-mail. (per semplice curiosità: da chi avete avuto il mio indirizzo e-mail?).
Trovo molto interessanti le vostre intenzioni e le iniziative in progetto.
Per quanto concerne domande per le interviste, al momento non mi viene in mente nulla. Per la realizzazione del filmato non credo potrei esservi utile.
Un campo che m'interessa è l'arte, la creatività. Credo sarebbe molto stimolante per autori e spettatori una mostra di lavori realizzati dai detenuti, sia giovanissimi che adulti, un'esposizione che esca dalla ghettizzazione, che entri nella città, che si proponga anche alla pigrizia e alla paura delle persone che non si vogliono avvicinare a queste realtà).
Penso che vi siano già all'interno delle strutture di detenzione iniziative che danno la possibilità di disegnare, dipingere, scolpire. E' una valvola di sfogo preziosissima e può anche diventare un motivo di autostima, di soddisfazione. Le creazioni di chi è costretto psico-fisicamente (un po' tutti lo siamo in realtà, ma è difficile rendersene conto e quindi tentare e sentire il bisogno di andare al di là, al di dentro del nostro strato di tranquillità apparente) contengono senz'altro maggior energia e complessità, emotività, pathos. Possono essere forse l'unico modo di 'uscire dal seminato', dai binari; spesso la sola maniera di comunicare con gli altri, o con se stessi (si possono vivere ed elaborare pensieri e sentimenti che coscientemente non si affrontano).
Se posso essere utile..
alessandra carlotta alessi anghini