| Passeggiando con Livia su Via della libertà |
Angelo Aparo | 29-10-2001 |
Mamma mia, quanto è stato serio lei venerdì a lezione! E guardi che così porta gli studenti sulla cattiva strada! Torniamo alla questione delle micro e macro scelte. E' stufo e non ne può più?! Bèh, mi dispiace, ma è lei che se le va a cercare! Se fosse stato coerente, se non ne avesse parlato (come diceva di voler fare), se avesse parlato solo della sfida, ora non saremmo qui a questo punto!!
Sono andata a cercare sul dizionario di psicologia di Galimberti la parola responsabilità per vedere se dalla definizione potevo mettere insieme i pezzi, ma non è che abbia risolto i miei problemi!
Responsabilità: consapevolezza della conseguenze delle proprie azioni che consente di modulare, in base ad esse, le proprie scelte. Il concetto di responsabilità presuppone quello di libertà nella duplice accezione di assenza di costrizioni o impedimenti (libertà da) e capacità di determinarsi secondo una scelta autonoma in vista di fini con ricerca di mezzi adeguati (libertà per).
In entrambe le accezioni non si tratta mai di una libertà assoluta ma sempre condizionata da limiti esterni (ambiente) e interni (pulsioni). Non si tratta di un dato, ma di una conquista che richiede riflessione sui propri atti onde potersi dirigere consapevolmente verso i fini scelti, e dominio sulle forze pulsionali che pretendono immediata soddisfazione.
Di fatto, la libertà è anche e soprattutto delimitata e, al tempo stesso, sostanziata dalla relazione con l'altro; in altri termini la libertà del soggetto si definisce in relazione alla libertà della collettività di cui il soggetto è parte, collettività suscettibile di diventare sempre più ampia.
Per questa ragione possiamo dire che Libertà è una strada che ci permette e ci impone, mentre la percorriamo, di allargare il gruppo del "noi" e restringere quello del "voi" e del "loro".
Il percorso lungo Via della Libertà non è dato a priori, appunto, ma è il risultato di una conquista che consiste nel vedere aumentare dentro di sé, a beneficio proprio e della collettività, lo spazio per l'identificazione con l'altro.
Tale spazio, lungo il tragitto che ciascuno percorre, aumenta o diminuisce in funzione
Ma allora si è responsabili di non possedere le risorse necessarie per agire in modo costruttivo sulla realtà?
Se, ad esempio, quando rubi stai cercando (anche) di compensare una tragica realtà del tuo mondo interno, fatto di mancanze che non potrai comunque mai comprare coi soldi, come puoi essere giudicato responsabile di quel gesto se è lo spazio che hai a disposizione ad essere povero
e tu non lo sai?
Capisco che di questo passo nessuno sarebbe responsabile di nulla, ma non capisco, e le chiedo: Cosa significa essere responsabile? perché, insomma, si è responsabili di ciò che si fa? Cosa significa che la responsabilità che abbiamo è quella che abbiamo in relazione alle scelte di cui non siamo punibili? Che razza di responsabilità è questa?
Lei ha detto che si procede a piccoli passi non perseguibili penalmente e che, in questo modo, per una serie di micro-scelte si viene a costituire la piattaforma dalla quale si abusa del proprio potere sugli altri, con il risultato che si viene puniti per un gesto compiuto quando non si è più capaci di decidere e capire cosa si stia facendo.
Ma allora la responsabilità dove si colloca? Quando si è consapevoli di ciò che fai, del perché lo fai e delle conseguenze legate a ciò che fai? E basta esserne consapevoli?
Si è responsabili delle piccole scelte fatte quando era agevolmente possibile promuovere o disattendere l'allargamento degli orizzonti personali.
Si viene a creare così il paradosso per cui il nostro massimo grado di libertà si materializza proprio quando le conseguenze della nostra scelta appaiono - in quel momento - poco significative, poco compromettenti.
Ma quelle scelte, di solito - anche quando ci conducono verso il restringimento degli orizzonti personali e/o verso soluzioni nettamente regressive -, non hanno alcuna rilevanza sul piano della legge; di solito, esse non violano i diritti degli altri, non ledono l'altrui libertà; intaccano tuttavia la nostra futura libertà di scelta perché intaccano quello che dentro di noi si costituisce, lungo il cammino, come spazio per l'altro.
Ciascuno di noi ha la responsabilità di accudire ed allevare oggi la libertà personale di cui disporrà domani.