dall'album "Sig. Dapatas"
Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
sto finalmente abbandonando questo posto
dopo trent'anni carcerato all'asinara
che vuoi che siano poche ore in una bara
Che in una bara in fondo non si sta poi male
Basta conoscersi e sapersi accontentare
E in questo io, modestamente, sono sempre stato un grande
Perché per vivere a me non serve niente, solo
Aria soltanto aria
L'avevo detto: "prima o poi vi frego tutti!"
Quelli ridevano, pensavano scherzassi
"da qui non esce mai nessuno in verticale"
come se questo mi potesse scoraggiare
e poi col tempo mi hanno visto consumarmi a poco a poco
ho perso i chili, ho perso i denti, somiglio a un topo
ho rosicchiato tutti gli attimi di vita regalati
e ho coltivato i miei dolcissimi progetti campati
in aria nell'aria
E gli altri sempre a protestare, a vendicare qualche torto
a me dicevano, schifati, "tu sei virtualmente morto!"
a te la bocca serve solo a farti respirare"
io pensavo: "e non è questo il trucco? inspirare, espirare
inspirare, espirare: questo posso fare
e quando sono fortunato sento l'umido del mare
io la morte la conosco, e se non mi ha battuto ancora
è perché io, da una vita, vivo solo per un'ora
d'aria aria
Respiro lento
aspetto il vento
il mio momento
arriverà